Tragedia sul Garda, guidava il motoscafo killer: "Non mi sono accorto di nulla"

Il tedesco ribadisce la versione nei venti minuti di interrogatorio di garanzia

Le operazioni di recupero nelle acque del Lago di Garda del corpo senza vita della ragazza

Le operazioni di recupero nelle acque del Lago di Garda del corpo senza vita della ragazza

BRESCIA Patrick Kassen, il 52enne manager tedesco che pare guidasse il motoscafo pirata nel golfo di Salò la sera del 19 giugno scorso e da lunedì scorso è in carcere, ieri ha incontrato il gip Andrea Gaboardi per l’interrogatorio di garanzia. E al giudice il turista ha ripetuto quanto riferito al pm Maria Cristina Bonomo il giorno dopo l’incidente: "Non ci siamo accorti di avere travolto una barca, credevamo di avere urtato un tronco. Ci siamo guardati attorno e non c’era niente". Un interrogatorio durato una ventina di minuti, non sfociato in richieste di domiciliari. "Ci penseremo più avanti a questo" ha spiegato all’uscita da Canton Mombello l’avvocato Giorgia Menani, Foro di Modena, che assiste i tedeschi con Guido Sola. Kassen e il proprietario del Riva, un coetaneo al vertice di un colosso mondiale dell’informatica, sono indagati per omicidio colposo plurimo e omissione di soccorso. La posizione dell’amico, tuttora a piede libero, rimane al vaglio degli inquirenti. Ieri è stato affidato l’incarico ai consulenti per esaminare i tre telefonini dei turisti, sotto sequestro dal 20 giugno. L’accertamento si è subito scontrato con un ostacolo che ha mandato su tutte le furie gli avvocati delle famiglie delle vittime: "Tutto è stato rimandato perché non sono stati procurati per tempo i codici di sblocco degli smartphone – ha detto Carolina Braga, che con Patrizia Scalvi segue i Nedrotti –. Solo per eseguire le copie non se ne parla prima di fine mese. Un ritardo inaccettabile". Agli atti c’è il video di un’abitazione di San Felice che ha immortalato lo schianto. Il filmato mostra la barchetta di Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, 25, venire investita alle 23,24 da un motoscafo sopraggiunto a forte velocità. Per la Guardia Costiera a 20 nodi, quattro volte il limite. Il Riva salta sopra il gozzo, si impenna e plana sull’acqua poi prosegue fino a Salò senza decelerare. Per l’accusa girava senza radar, con i fanali di manovra accesi (vietati durante la navigazione notturna), e ai comandi pare vi fosse Kassen in "conclamato stato di ubriachezza". Quando la barca ormeggia, alle 23,33, Kassen barcolla e scivola nel lago (un video della nautica lo attesta). Solo lui ha accettato di sottoporsi all’alcoltest, e 14 ore dopo i fatti ha un tasso di 0,29 g/l, "compatibile con una severa intossicazione da alcol al momento del sinistro". Beatrice Raspa