Maxi evasione da 90 milioni: così agiva la banda delle fiches in 4 casinò

Ai domiciliari un giudice tributario, un consulente fiscale e altri due: sono stati tutti rinviati a giudizio, il processo comincerà l’8 giugno

Il Tribunale di Brescia ha già giudicato e condannato in abbreviato uno degli imputati

Il Tribunale di Brescia ha già giudicato e condannato in abbreviato uno degli imputati

Brescia – Per la Procura hanno investito i proventi di un’evasione milionaria in fiches per i casinò di Venezia, Sanremo, Campione d’Italia e Saint Vincent. L’operazione della Finanza nel dicembre 2021 fece finire ai domiciliari un giudice tributario, Donato Arcieri, attivo in commissioni di Brescia e Milano; il consulente Giuseppe Fermo, di Potenza, operativo a Milano; i due imprenditori bresciani Luigi Bentivoglio e Antonino Sortino, di Lograto. Oltre 90 gli indagati per una frode da 90 milioni.

Corruzione in atti giudiziari, riciclaggio, dichiarazioni fraudolente e fatture per operazioni inesistenti i reati contestati ai quattro rinviati a giudizio. Il dibattimento inizierà l’8 giugno. Solo Fermo è già stato giudicato in abbreviato e condannato.

L’inchiesta prese le mosse nell’agosto 2019 dai controlli in una ditta di manutenzione riconducibile a Sortino, che per l’accusa gestiva cartiere che tra il 2013 e il 2019 avrebbero prodotto 12 milioni di fatture false.

Gli introiti sarebbero finiti in 17 milioni di fiches. In un capannone di Sortino nel giugno 2020 furono trovati 779mila euro. L’imprenditore arrestato in flagranza: avrebbe offerto ai finanzieri 70mila euro perché chiudessero un occhio. Per la Procura Fermo offriva consulenze agli evasori appoggiandosi a un ufficio affittato a una società amministrata da Arcieri.

Nel locale fatture false e documenti di una causa tributaria conclusa nel 2019 con sentenza favorevole agli indagati. Ad assistere i contribuenti era Fermo, Arcieri giudice.