FEDERICA PACELLA
Cronaca

Finanziamenti alla criminalità. Operazioni bancarie sospette. Una su cinque è in Lombardia

Nel 2023 si sono contati 27.462 casi di possibile riciclaggio o sostegno al terrorismo. Oltre 15mila a Milano, Brescia con oltre 3.200 segnalazioni pesa più di intere regioni.

Finanziamenti alla criminalità. Operazioni bancarie sospette. Una su cinque è in Lombardia

Finanziamenti alla criminalità. Operazioni bancarie sospette. Una su cinque è in Lombardia

Segnalazioni di operazioni sospette: una su cinque arriva dalla Lombardia. La regione ‘spicca’ con 27.462 casi, in leggero calo rispetto al 2022 (-0,68%), ma quasi doppiando la Campania e il Lazio, che ne registrano rispettivamente poco più di 15mila. Lo rileva l’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, nell’aggiornamento semestrale delle segnalazioni di operazioni sospette (Sos), che vengono effettuate quando si sospetta o si hanno ragionevoli motivi per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Tra le province, Milano svetta con 15.282, sopra le 13mila di Roma, ma si evidenzia anche il dato di Brescia, da dove sono partite 3.320 Sos, numero superiore a quello di intere regioni (in tutte le Marche, le Sos sono state 3.069, ad esempio, in Friuli 2.240). Rispetto al 2022, nel 2023 si è registrato un calo un po’ ovunque, soprattutto nel secondo semestre. A livello regionale non manca qualche eccezione: pur se i numeri assoluti sono contenuti, crescono in un anno ad esempio le Sos da Pavia (+9%), Sondrio (+4%), Lodi (+7%), Cremona (+6%).

Secondo l’analisi dell’Unità di Informazione Finanziaria, il calo è legato prevalentemente alla diminuzione delle segnalazioni con rating basso e medio-basso: ciò significa che aumenta la qualità delle Sos. A segnalare di meno sono state banche e poste, che, a livello complessivo, rappresentano il 55% del totale; in leggero calo anche Imel (Istituti di moneta elettronica), Ip (Istituti di pagamento) e soggetti che esercitano l’attività di custodia e trasporto di denaro contante o valori. Va detto che la stessa Uif aveva intrapreso specifiche azioni per migliorare la qualità del flusso segnaletico, per cui il calo era atteso. Segnale positivo è, invece, l’aumento dell’apporto segnaletico del settore non finanziario, con l’aumento in particolare degli uffici della Pubblica amministrazione che, seppur restando una quota minoritaria, possono dare un contributo importante nell’intercettare operatori per sospetto di operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o, comunque, di utilizzo di fondi che provengano da attività criminosa. Il sospetto può essere desunto da caratteristiche, entità e natura delle operazioni, dal loro collegamento o frazionamento o da qualsiasi altra circostanza conosciuta dai segnalanti in ragione delle funzioni esercitate. Le segnalazioni non restano lettera morta: la Uif trasmette, infatti, alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo i dati relativi alle segnalazioni delle operazioni sospette ricevute, per la verifica dell’eventuale attinenza a procedimenti giudiziari in corso e alla Direzione investigativa antimafia e al Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza quelle che presentano rischi di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.