
La tipologia di farmaco, l’uso per anziani anziché per bambini come di consueto e, soprattutto, le quantità richieste avrebbero dovuto indurre i farmacisti a fare una verifica con il medico di medicina generale. Cosa che non è avvenuta e così per il Tar è giusta la sanzione che Ats Brescia ha comminato a sette farmacisti bresciani che avevano fatto ricorso ai giudici di via Zima. Il caso è legato alla vicenda finita con la condanna di un uomo che aveva sottratto ad alcuni medici del Ssn ricettari e timbri con cui era riuscito a farsi dare 6.298 confezioni di Omnitrope (da luglio 2013 a luglio 2015) da una decina di farmacie per un importo a carico del Ssn di 1,5 milioni. I farmaci venivano rivenduti sul mercato nero dei prodotti dopanti. Sette farmacisti (sei dei quali assolti, uno condannato con rito abbreviato) hanno chiesto al Tar di annullare i provvedimenti sanzionatori di Ats Brescia.
Il Tar ha evidenziato che c’erano diversi elementi che avrebbero giustificato quantomeno un approfondimento da parte dei farmacisti: tutti in sei mesi hanno dispensato quantità di Omnitrope oltre quanto fosse consentito (ad uno stesso assistito 3.140 mg a fronte di un massimo di 180). La condotta è stata ritenuta negligente, e dunque colpevole: confermati 40mila euro di sanzioni complessive più 14mila euro di spese legali.
F.P.