
di Federica Pacella
Mentre è in corso la valutazione del progetto complessivo di bonifica del sito industriale Caffaro, concluso il 2 aprile da Aecom, si apre lo scontro sul progetto stralcio per la falda tra custode giudiziaria e commissario straordinario. La questione, che finirà in commissione consigliare il 22, nasce dalla richiesta della custode Luciana Distaso (nominata dopo il sequestro di Caffaro Brescia) al commissario straordinario Roberto Moreni di avere entro il 15 marzo il progetto stralcio per la barriera idraulica, nel caso in cui Caffaro Brescia avesse interrotto l’emungimento dall’1 aprile.
Da parte sua, Moreni aveva già chiesto questo studio ad Aecom, che gli ha inviato un progetto (incompleto) da 5 milioni per anticipare quanto previsto dal piano di bonifica. Nel frattempo, Caffaro Brescia, però, ha confermato che manterrà l’emungimento almeno fino all’autunno. Moreni ha anche proposto, sia a Distaso che a Regione, di intervenire subito per ridurre, con solfato ferroso, il cromo VI in cromo III (non cancerogeno), per 200mila euro. "Potrei affidare subito l’incarico per la progettazione".
In una lettera inviata a Procura, Arpa, Ats, Comune, Provincia e Regione, tuttavia, Distaso ha lamentato l’incompletezza degli elaborati presentati da Moreni e la necessità di anticipare i lavori sulla falda per abbattere tutti gli inquinanti, non solo il cromo VI. Moreni ribadisce le ragioni tecniche della sua scelta. "Per appaltare lo stralcio e il progetto principale, con i poteri che ha il commissario, ci vuole lo stesso tempo". Di fatto, non si riuscirebbe ad anticipare nulla. "Inoltre, se dovessi mettere a bando lo stralcio, dovrei interrompere l’analisi del progetto principale, ritardandolo. Ma a questo punto, visto che l’attività di emungimento è in corso, che senso avrebbe?"