Evaso dal tribunale: condannato da latitante a un anno e 3 mesi

Così si è concluso il processo per lo spacciatore magrebino fuggito prima della direttissima

Di lui non c’è traccia. Però il giudice ieri, sebbene sia latitante, lo ha condannato a un anno e tre mesi. Così si è concluso il processo per il 29enne spacciatore magrebino evaso giovedì scorso poco prima di affrontare la direttissima in tribunale. Il giovane, la mattina del 28 aprile sfuggito al controllo di un equipaggio della Locale nel parcheggio del palagiustizia durante la traduzione dal comando di via Donegani all’aula di udienza, rispondeva di spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale. La sera precedente infatti stato arrestato dagli agenti nel quartiere Primo maggio con 14 grammi di cocaina e prima di arrendersi alle manette aveva fatto il matto a quattro. Il giorno dopo, una volta sceso dall’auto di servizio dei vigili approdata nel parcheggio di via Gambara, il nordafricano non si sa come ma pare sia riuscito a sfilare un polso dalle manette, è balzato in cima alla macchina della polizia e con un salto ha scavalcato il muro di tre metri che separa il retro del tribunale dalla linea ferroviaria. Poi si è dileguato. Nei giorni scorsi si sono susseguiti una serie di presunti avvistamenti, ma a conti fatti l’evaso continua a latitare. Ieri la giustizia ha fatto il suo corso pure in sua assenza. Qualora fosse rintracciato, la sua posizione si aggraverebbe. Dovrebbe rispondere anche di evasione. B.Ras.