
Simon Gautier inquadrato dalle telecamere di videosorveglianza a Policastro (Facebook)
Brescia, 20 agosto 2019 - Sarebbe bastata un’app per trovare rapidamente Simon Gautier. In attesa che anche in Italia siano inseriti negli smartphone i sistemi di geolocalizzazione per le emergenze (Els per Android, Aml per iPhone), per poter comunicare la propria posizione esiste ‘Where Are U’, l’app per l’emergenza collegata alle centrali operative del numero unico di emergenza 112: «Permette – spiega Andrea Pagliosa, operatore della struttura di sistemi informativi di Areu Lombardia – di effettuare una chiamata di emergenza inviando, contestualmente, la posizione esatta».
Rispetto a tecnologie come Els e Aml, che attivano in automatico la geolocalizzazione nel momento in cui si compone il numero di emergenza senza che l’utente debba fare nulla, ‘Where Are U’ presuppone che il proprietario dello smartphone abbia scaricato e installato l’app volontariamente e che la utilizzi per effettuare la chiamata di emergenza. «L’eccezionalità sta nel fatto che l’app dialoga con il sistema informativo della Centrale unica di risposta – spiega Pagliosa – permettendo una localizzazione puntuale anche nei casi in cui il chiamante non sa fornire dati precisi sulla sua posizione». L’app rileva la posizione tramite Gps o rete dati e la mostra sul telefono; al momento della chiamata la posizione viene trasmessa anche tramite sms, se la rete dati non è disponibile. Il doppio canale canale di trasmissione assicura così sempre l’invio della posizione ogni qualvolta sia possibile effettuare una telefonata.
Ad oggi, la chiamata tramite app è possibile nei territori in cui è attivo il 112: Lombardia, Trento, Bolzano, Friuli Venezia Giulia, provincia di Roma, Liguria, Agrigento, Catania, Caltagirone, Enna, Messina, Siracusa e Ragusa e presto anche in Piemonte. Tuttavia, l’app è utile ovunque. «Basta entrare – spiega Pagliosa – per aver le informazioni su località, via in cui ci si trova, o la sola posizione Gps, se non si è in ambito urbano. Queste informazioni sono quelle da riferire sempre a qualsiasi servizio di emergenza per consentire di effettuare un intervento». Per ora sono circa un milione i download, ma dopo la tragedia del turista francese ci si aspetta un picco di richieste, con la speranza che quanto accaduto a Gautier possa non ripetersi più. Sono ancora poche le chiamate che arrivano al 112 tramite app. In alcuni casi, però, hanno permesso di salvare la vita.