Edilizia senza muratori Mancano gli informatici

I dati della ricerca Ance: tra guerra e inflazione il settore delle costruzioni è quello in maggior sofferenza

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A Brescia non si riesce a trovare il 44,2% dei lavoratori che sarebbero necessari al settore delle costruzioni e dell’edilizia, il 27,6% per mancanza di canditati e il 13,3% per inadeguatezza. Non si trova il 67,8% degli operai specializzati in edilizia; il 69% dei conduttori di macchine mobili, ma anche il 61,5% dei tecnici informatici ingegneristici e della produzione, e il 75% degli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche.

Sono dati Excelsior Unioncamere elaborati dal Cresme (Centro ricerche economiche e sociali del mercato dell’edilizia), contenuti nella ricerca effettuata per Ance Brescia “Brescia Next 2020-2050 parte seconda“ presentata da Massimo Deldossi, presidente di Ance Brescia e vicepresidente di Ance, e da Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme.

La situazione si presenta particolarmente complessa e vede solo le costruzioni e il commercio avere un numero di assunzioni superiore ai livelli pre-crisi pandemica. Sempre nel 2021 il mercato bresciano delle costruzioni ha avuto un valore di poco meno di sei miliardi, circa il 15% del valore aggiunto provinciale. A provocare effetti sul Bresciano è la guerra tra Russia e Ucraina, cui si unisce l’inflazione: ai massimi dai primi anni 90.

"L’inflazione è uno degli effetti che più si fa sentire sul settore delle costruzioni – sostiene Bellicini – con conseguente rischio dei prezzi, dei programmi del Pnrr e della tenuta dei nuovi contratti, considerando che in gran parte si tratta di progetti sviluppati su situazioni ben diverse se pensiamo che tra il 2019 e il 2022 l’incremento dei prezzi è stato del 30%".

A contraddistinguere l’assetto economico provinciale rispetto ad altri territori è la spiccata vocazione industriale: nel 2019 poco meno di un terzo del valore aggiunto proveniva da attività industriali fortemente energivore. Questa vocazione rende il territorio particolarmente sensibile alla crisi energetica attuale, anch’essa dovuta alla guerra tra Russia e Ucraina.

Milla Prandelli