
Le ‘Piccole pesti’ tendono una mano al Comune di Brescia. Il centro diurno nato nel 2015 per bambini dai 5 agli 11 anni con disturbi comportamentali come iperattività, deficit dell’attenzione, ansia sociale e fobia scolastica, ha messo a disposizione dei servizi sociali cittadini 10 posti nella propria struttura di via Antica Strada Mantovana 110 a Brescia.
All’origine della scelta della cooperativa Fraternità Giovani, che gestisce Piccole pesti, c’è la consapevolezza che l’emergenza sanitaria ha acuito situazioni famigliari di fragilità educativa, culturale e sociale. Per lo stesso motivo, la rete di controllo di tali situazioni potrebbe essersi allentata da parte delle stesse agenzie educative (scuola, attività sportive, artistiche) che, allo stato attuale, hanno una minor possibilità di monitoraggio di quanto accade all’interno di nuclei famigliari seguiti dai Servizi Sociali.
"Vorremmo concretamente aprire un altro canale di accoglienza all’interno del centro diurno Piccole pesti di Brescia a favore di bambini in carico ai servizi sociali del Comune - spiega la presidente della cooperativa Laura Rocco (nella foto, a destra) - mettiamo a disposizione 10 posti nel nostro centro diurno in favore di minori con bisogni afferenti ad un centro diurno tradizionale. A questa fascia di bambini sarà garantito un intervento socio-educativo. Crediamo così di poter offrire ai servizi sociali della città nuovi strumenti per affrontare questo tempo e nuove risposte ed ulteriori spazi alle famiglie che in questo momento soffrono più di altre le conseguenze di questa eccezionale situazione".
Per l’Ad di Fraternità Giovani Massimo Belandi (a sinistra) è "fondamentale valorizzare ed implementare le risorse già disponibili sul territorio, anche in considerazione della proficua collaborazione instauratasi tra il Comune e la Cooperativa, frutto di un rapporto serio, professionale e di ottimizzazione reciproca delle competenze".