Brescia, estesa di altri cinque giorni la custodia cautelare per il docente arrestato in Nepal

Tiziano Ronchi era stato fermato domenica 5 marzo con l’accusa di aver prelevato dei frammenti in legno ritenuti sacri da un tempio di Kathmandu

Tiziano Ronchi, il docente di Brescia arrestato in Nepal

Tiziano Ronchi, il docente di Brescia arrestato in Nepal

Brescia - Si allungano i tempi per la libertà del professore recluso in Asia. Per la seconda volta in una settimana è stata estesa per altri giorni la custodia cautelare nei confronti di Tiziano Ronchi, docente bresciano fermato in Nepal domenica 5 marzo con l’accusa di aver prelevato dei frammenti in legno ritenuti sacri. Il bresciano è sempre ricoverato in ospedale dove sta affrontando la detenzione e aspetta di conoscere le accuse definitive dopo che il fermo era stato firmato su segnalazione del dirigente del Dipartimento Archeologico del Nepal ai sensi del Monument Preservation Act del 2013.

Il Consolato Generale, in stretto raccordo con la Farnesina, continuerà a seguire il caso con la massima attenzione, prestando assistenza consolare al connazionale e mantenendo contatti con i familiari in Italia« viene assicurato dalle autorità diplomatiche. Era attesa per oggi la decisione delle autorità nepalesi su Tiziano Ronchi, il docente dell’accademia delle Belle Arti Santa Giulia trattenuto dallo scorso marzo con l’accusa di aver recuperato senza autorizzazioni alcuni cimeli nelle vicinanze di un tempio induista a pochi chilometri da Kathmandu, la capitale del Nepal.

Solo qualora tra cinque giorni le autorità decidessero in modo positivo l’archeologo bresciano, 27 anni, potrà fare ritorno in Italia. Nei giorni scorsi si è mossa anche la diplomazia: il console generale Gianluca Rubagotti ha visitato Ronchi in ospedale, dove è stato portato in seguito a un attacco di panico di cui è stato vittima mentre si trovava in cella. Ronchi resta comunque in stato di fermo, almeno fino alla decisione delle autorità che hanno competenza sui siti archeologici. In contatto con la famiglia anche l’ambasciata italiana a Nuova Delhi.