Covid, scendono i ricoveri: Brescia incrocia le dita

Il sindaco Emilio Del Bono: "Abbiamo 943 persone in isolamento obbligatorio contro le 1.600 dei giorni scorsi"

Le terapie intensive durante l'emergenza Covid

Le terapie intensive durante l'emergenza Covid

Brescia - Ricoveri per Covid sotto i 300 per la prima volta da febbraio e terapie intensive sotto la soglia dei 40. Sono segnali incoraggianti quelli che arrivano dall’Asst Spedali Civili, dove ieri si contavano 270 pazienti, di cui 39 in terapia intensiva. "Si evince una chiara tendenza alla diminuzione – spiegano dall’azienda sanitaria guidata da Massimo Lombardo - che inizia a trovare corrispondenza nel numero di letti di terapia intensiva occupati". Gli ospedali sono la cartina al tornasole del territorio, dove la crescita dei contagi sta rallentando (ancora 16 però i decessi in Ats Brescia). "In città – spiega il sindaco Emilio Del Bono – abbiamo 943 persone in isolamento obbligatorio, contro le 1600 di due settimane fa, con un età media di 40 anni. Dobbiamo continuare a mantenere alta l’attenzione, soprattutto tra i giovani".

In effetti, nella prima settimana di ripresa delle lezioni in presenza, seppur con tutte le limitazioni, si registra un lieve rialzo di positività tra studenti e personale scolastico, 29 al giorno contro i 27 di media del periodo tra il 25 marzo e l’8 aprile. Nel complesso, per ora sembra che le restrizioni abbiano dato i loro frutti; per questo fine settimana, non saranno rinnovate le ordinanze comunali su parchi e consumo sul suolo pubblico in centro. Il comandante della Polizia Locale Roberto Novelli assicura che ci saranno comunque i controlli per il rispetto del Dpcm. Sul fronte vaccini, tra Ats Brescia e Val Camonica, ha ricevuto la prima dose quasi il 18% della popolazione. Resta il “caso“ del capoluogo, dove il 20% dei 17.500 over 80 non ha aderito alla campagna vaccinale (la media lombarda è del 9%). "Vogliamo ridurre almeno a 2000 gli over 80 che rifiutano – spiega Del Bono – se ci sono difficoltà operative, siamo pienamente disponibili ad aiutare i nostri anziani". Nella fascia 70-79, la media provinciale sembra attestarsi al 50% della platea potenziale. "Il programma vaccinale – sottolinea Donatella Albini, consigliere con delega alla Sanità – ha fatto un salto di qualità e quantità. Contavano sul monodose per i senza fissa dimora ed i centri anti-violenza, ma per ora è tutto sospeso".