Brescia, ancora positivi da marzo: in tre prigionieri del Covid

Colpiti dal virus, non sono anziani e vengono monitorati costantemente. Mortalità salita del 350% nella fase acuta

Al Civile, sette in terapia intensiva

Al Civile, sette in terapia intensiva

Brescia, 23 settembre 2020 - Prigioneri del Covid da marzo: sono tre i bresciani che risultano positivi al tampone da quando è iniziata l’emergenza sanitaria. I tre, classe 1968, 1980 e 1997, sono monitorati da Ats Brescia e in contatto col Comune di Brescia, come ha spiegato Donatella Albini, consigliere comunale con delega alla sanità, in commissione consigliare. Dei circa 2.580 bresciani positivi, 134 sono in isolamento obbligatorio, tra cui i 3 che non si negativizzano. Sul fronte ricoveri, il Civile ne conta 39 più 7 in terapia intensiva (4 sono bergamaschi), non in situazioni critiche. I decessi sono fortunatamente fermi, ma resta la ferita inferta dall’epidemia nella prima ondata: tra il 24 febbraio ed il 3 maggio sono state denunciati 1.985 decessi, tra residenti e non residenti in città, circa 350% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nelle Rsa di tutta Ats Brescia, tra febbraio e maggio è inoltre deceduto il 30% degli anziani ricoverati, di cui il 60% a seguito di Covid accertato o sospetto. Eppure, solo il 37% dei 13mila bresciani contattati da Regione ha accettato di eseguire il test sierologico nell’ambito dell’indagine epidemiologica per capire come si è mosso il virus. "Non è un buon numero – ha sottolineato Albini – in città ha accettato il 42,8%. Su 2mila persone, il 6% ha avuto il coronavirus". Guardando al futuro, il Crt, coordinamento sanitario territoriale, che si è riunito lunedì per la prima volta, ha individuato nella comunicazione il primo obiettivo. "Con l’avvio delle scuole – ha spiegato Albini – sta emergendo la necessità di una comunicazione chiara tra pediatri, medici, insegnanti, famiglie". Dalla prossima settimana dovrebbe inoltre partire il nuovo ‘hub Covid’ dell’Asst Spedali Civili di via Morelli, per i tamponi drive-through; lì ci sarà il presidio delle Usca, che dovrebbe evitare di intasare i Pronto soccorso in caso di recrudescenza dei contagi.