FEDERICA PACELLA
Cronaca

Chiese, progetto depuratore rivisto: “Si scelga pensando al fiume”

Dopo tre anni di discussioni e di fondi spesi per studi e piani discussi si torna all’unico impianto. Va però realizzato un collettore che salvi il corso d’acqua

Una delle tante manifestazioni di protesta contro l’ipotesi di realizzare due impianti a Gavardo e Montichiari

Una delle tante manifestazioni di protesta contro l’ipotesi di realizzare due impianti a Gavardo e Montichiari

Gavardo (Brescia) – “Una vittoria esser riusciti ad andare ad Esenta di Lonato per il depuratore dei reflui della sponda bresciana del Garda. Ora il destino del fiume Chiese è tutto da scrivere”. Non ha dubbi Filippo Grumi, presidente Gaia Gavardo, comitato tra i protagonisti della battaglia contro il progetto che prevedeva la realizzazione di due impianti a Gavardo e Montichiari con scarico nel Chiese. Mercoledì, la Cabina di regia al ministero dell’Ambiente ha stabilito che realizzare un unico impianto a Esenta di Lonato è più vantaggioso che farne due a Gavardo e Montichiari. Quella era anche la soluzione che tre anni e una manciata di mesi fa doveva essere messa nero su bianco dalla stessa cabina di regia, ma allora arrivò tra capo e collo la nomina del commissario straordinario, a poche ore dalla riunione.

Resta quindi l’amaro per gli anni persi, 3 dalla nomina del commissario (i due precedenti, Attilio Visconti e Mariarosaria Laganà, hanno proseguito sull’ipotesi di Gavardo e Montichiari, sulla scorta dello studio dell’Università di Brescia avvallato dagli atenei di Trento e Verona), ben 17 dal primo studio del 2007 che evidenziava i limiti del depuratore di Peschiera, ipotizzandone un altro a Lonato. Anni in cui sono stati spesi soldi per studi e progetti, e sono registrate fratture fra il Garda ed il Chiese (escluso dalle decisioni, nessuno dei sindaci siede nella cabina di regia), fra istituzioni, comitati, all’interno anche dei partiti, che ora bisognerà ricucire.

La notizia della scelta di Esenta di Lonato lascia aperta l’incognita sullo scarico.Resterà nel Chiese”, il commento a caldo del sindaco di Montichiari, Marco Togni, che promette di continuare la battaglia contro questa ipotesi. Un destino che, però, non è ineluttabile, tanto che già tre anni fa si era parlato di poter usare i canali irrigui a Esenta per arrivare nel Mincio (i reflui depurati resterebbero così nel bacino idrografico in cui vengono prodotti). “Restare a Gavardo e Montichiari significava scaricare nel Chiese – ricorda Grumi -. Andare a Esenta riapre la partita sul corpo recettore. Chi veramente ama il fiume Chiese ha l’occasione per sedersi al tavolo e mettere soluzioni idonee per spostare lo scarico dal Chiese ad un altro corpo recettore, non con una contrapposizione ideologica, ma scientifica”.