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Cevo ricorda la tragedia del rogo fascista

Il paese di Cevo commemora l'anniversario dell'incendio fascista del 1944. Il corteo, la deposizione di corone e le orazioni ricordano il sacrificio dei partigiani. Il Museo della Resistenza Valsaviore sarà aperto in occasione dell'evento.

Cevo ricorda la tragedia del rogo fascista

Il paese rivive il dramma del grande incendio provocato dai fascisti che, ottant’anni fa, stravolse la valle. Si tiene oggi la commemorazione dell’anniversario di uno dei momenti più drammatici della Resistenza in Valle Camonica, l’incendio di Cevo, cui quest’anno è stato dato un titolo significativo: “Resistenza. Costituzione“. Correva l’anno 1944. Il 3 luglio a Cevo si stavano preparando i funerali del giovane partigiano Luigi Monella della 54esima Brigata Garibaldi, ucciso due giorni prima in uno scontro a fuoco con un presidio fascista: nella sparatoria morirono anche tre militari e due rimasero feriti, mentre gli altri si diedero alla fuga. La rappresaglia della Guardia Nazionale Repubblicana di stanza a Breno scattò il giorno del funerale. Dopo ore di scontri i fascisti, più numerosi e meglio attrezzati, ebbero la meglio. Entrati a Cevo, attaccarono ogni casa con lanciafiamme e bombe incendiarie. Furono distrutte centocinquanta abitazioni, alcune incendiate e depredate anche a Saviore.

Oggi il programma prevede il ritrovo alle 9,30 nel piazzale Belvedere di Cevo. Da qui partirà il corteo con la deposizione di corone al monumento dei Caduti, in piazzetta della Memoria, piazza Alpini e al monumento della Resistenza. Prenderanno la parola il sindaco Simone Bresadola e il rappresentante delle associazioni partigiane; seguirà l’orazione ufficiale dell’ex segretario nazionale Spi Ivan Pedretti. La celebrazione della Messa concluderà la mattinata. Per l’occasione sarà aperto anche il Museo della Resistenza Valsaviore, che ha sede proprio a Cevo (dalle 10 alle 12 e dalle 14,30 alle 18,30), alla cui organizzazione concorrono anche Cisl e Fnp provinciale con altre organizzazioni sindacali.

F.P.