
Studenti universitari alle prese con il rebus affitti (foto Ravaglia)
Studiare costa, e non si parla solo di fatica. La ripresa del mercato immobiliare colpisce inevitabilmente anche gli studenti fuori sede, che in Lombardia si stima siano circa 100mila. Nella regione con il più alto numero di fuori sede (a cui andrebbero aggiunti i pendolari), in costante crescita, l’offerta di residenze universitarie, però, è sostanzialmente ferma: il dossier sulla situazione abitativa, redatto da Udu a fine 2021, rileva solo 8758 posti letto, concentrati per lo più tra Milano e Pavia, con una copertura che si aggira attorno al 9-10% rispetto alla domanda. "Il Pnrr ha previsto uno stanziamento di 980 milioni in Italia – spiega Diego Vollaro, studente di giurisprudenza a Brescia e responsabile nazionale per la questione abitativa e il diritto allo studio dell’Unione degli Universitari – per l’aumento di residenze universitarie entro il 2026. Il primo terzo è stato messo a bando e gli atenei che avevano già sotto mano un progetto hanno partecipato alla domanda, ma le graduatorie dovrebbero uscire in autunno. Il punto è che sta alla volontà dei singoli atenei decidere se procedere all’ampliamento anche se non arriveranno i finanziamenti, che coprono un massimo del 75% del costo complessivo. L’Università di Brescia, ad esempio, ha deciso di procedere anche senza i fondi del Pnrr, altri non faranno la stessa scelta".
Di fatto, per veder un sensibile incremento di posti letto bisognerà aspettare ancora. E così chi riesce ad accedere a una borsa di studio che copre i costi dell’alloggio può dirsi fortunato, gli altri devono rivolgersi al mercato privato, che, in generale, ha visto un incremento dei prezzi. Secondo i dati dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nel 2021 ovunque i prezzi sono cresciuti rispetto al 2020 (+14,4% per un monolocale a Sondrio,+7,2% Lodi, +6,3% Pavia, +6% a Brescia, per citare i rincari maggiori). Quanto alle stanze per gli universitari, il report di Immobiliare.it vede Milano al primo posto in Italia con 620 euro per una stanza (+20% in un anno), 321 euro per la doppia. "Gli studenti ci dicono che ci sono quartieri dove si trova una stanza a 400 euro, altri dove costa 800 euro – sottolinea Simone Agutoli, coordinatore Udu Pavia -. Una situazione fuori controllo". Va meglio a Brescia, dove una stanza costa 326 euro (+4%) e a Pavia, con 295 euro per la singola (se si trova...). "Considerando il livello medio dei redditi – aggiunge Agutoli – ci sono città come Milano che diventano proibitive".