Giornate sull'ottovolante per l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza. Ieri la notizia dell'archiviazione dell'inchiesta su una presunta lobby nera impegnata a brigare con fondi neri e finanziamente illeciti, oggi la notifica della chiusura delle indagini sull'ipotesi di un giro di poltrone nel consiglio comunale di Brescia.
Fidanza, fra i dirigenti nazionali del partito che esprime il presidente del consiglio Giorgia Meloni, è accusato di corruzione aggravata. L'avviso di chiusura indagini, atto che di norma prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, è stato inviato anche al consigliere comunale di Brescia, Giangiacomo Calovini, all'ex consigliere Gianfranco Acri e all'ex deputato Giuseppe Romele. A dare la notizia il procuratore di Milano, Marcello Viola, in una nota.
Secondo l'ipotesi accusatoria, Fidanza avrebbe compiuto un "atto contrario ai doveri di ufficio" in relazione "alle dimissioni dalla carica di consigliere del Comune di Brescia rassegnate il 25 giugno 2021 da Gianfranco Acri in favore del subentro del primo dei non eletti, Calovini Giangiacomo, a fronte della contestuale assunzione quale assistente del parlamentare europeo Carlo Fidanza Carlo del figlio del medesimo Gianfranco Acri".