SANDRO PUGLIESE
Cronaca

Campione d’Italia Under 19. Ora tocca alla prima squadra imitare i ragazzi del vivaio

Catalani: "Importante l’esperienza in Eurolega, vedo tanta voglia di crescere"

Campione d’Italia Under 19. Ora tocca alla prima squadra imitare i ragazzi del vivaio

Campione d’Italia Under 19. Ora tocca alla prima squadra imitare i ragazzi del vivaio

Playoff di Serie A alle porte e l’Olimpia punta al terzo scudetto di fila, ma in campo giovanile ha già avuto la sua gioia tricolore pochi giorni fa con la vittoria dello ’’scudettino’’ Under19.

La punta dell’iceberg di un’attività in rampa di lancio tornata a mettere la società tra le capofila del movimento giovanile italiano. Giusto perchè se l’Olimpia vuole fare da traino al basket italiano non può prescindere dal dare l’esempio.

L’input arriva direttamente da Ettore Messina che ha voluto dare nuova linfa al settore giovanile. Così nell’attività guidata a livello organizzativo da Davide Losi, per la parte tecnica è stata affidata a Michele Catalani, coach 40enne, che nel basket giovanile ha trovato la sua missione ("Mi piace pensare di essere un parte del percorso di crescita e maturazione dei ragazzi"). La vittoria è arrivata con Tortona, in una stagione che aveva già portato la squadra agli onori per il successo alla Next Gen di Serie A e per l’ottima Next Gen Under18 di Eurolega che, con il 2° posto nel torneo di qualificazione, ha qualificato l’Olimpia alla Final Eight del torneo dell’Eurolega a Berlino (purtroppo in contemporanea con le Finali Nazionali U17 dove l’Olimpia non sarà più grande favorita perchè ha deciso, comprensibilmente, di mandare all’evento europeo i suoi giocatori più forti, al netto di una FIP che non si era posto il problema che una squadra italiana potesse arrivare così in alto). Diego Garavaglia, Achille Lonati, Denis Badalau, Luigi Suigo e Samuele Miccoli, i nomi sulla bocca degli addetti ai lavori per un futuro luminoso, per citare quelli che sembrano più pronti a breve termine.

Catalani parla così dei suoi ragazzi tricolori: "L’atteggiamento avuto durante il torneo è stata la chiave. Intensi e aggressivi. Le sconfitte non ci hanno tolto sicurezze, siamo stati bravi a rigenerarci ogni volta e giocato una finalissima di alto livello".

Il confronto europeo è nel DNA Olimpia e anche con i ragazzi il riferimento vuole essere quello: "Stiamo facendo tante esperienze anche all’estero. Nel torneo dell’Eurolega abbiamo testato fisicità e intensità, sono orgoglioso del fatto che siamo riusciti a competere all’interno dei giorni del torneo, il prossimo passo deve essere quello di farlo in un periodo più lungo. Tante squadre giovanili di quel livello giocano anche nei campionati minori del proprio paese, sono obbligati a tenere quel tipo di intensità ogni giorno".

Catalani vuole che le giovanili siano riconoscibili: "Vorremmo che ci fosse una costante all’interno del nostro percorso, un imprinting di atteggiamento che faccia la differenza. Non basta avere talento per giocare ad alto livello, an".

Il confronto europeo prosegue: "Sarebbe un sogno riuscire a formare giocatori da Eurolega, i ragazzi devono sapere che le chiavi sono intensità e fisicità. Quello è il primo passo".

La scelta è quella di puntare su percorsi individuali: "Un programma su misura dei singoli, per disegnare il miglior percorso per diventare giocatori veri, al di là del semplice risultato delle squadre che poi, è ovvio, comunque, ci rende felici. La scelta legata alla contemporaneità Eurolega e Finali U17, ad esempio, va in questo senso. Un’esperienza troppo importante per la loro crescita".