BEATRICE RASPA
Cronaca

Calci e pugni alla mamma. Anziana ridotta in fin di vita. Arrestato il figlio di 45 anni

La lite scoppiata in casa a Sirmione, la donna è in ospedale in condizioni disperate. L’uomo è stato portato in caserma per essere interrogato dal pm di turno Ettore Tisato.

Calci e pugni alla mamma. Anziana ridotta in fin di vita. Arrestato il figlio di 45 anni

Calci e pugni alla mamma. Anziana ridotta in fin di vita. Arrestato il figlio di 45 anni

Un figlio che si scaglia con violenza contro l’anziana madre, la aggredisce a calci e pugni, la sfigura di botte e la lascia in fin di vita. Tentato omicidio a Lugana di Sirmione. Nerina Fontana, settantadue anni, ora rischia la morte in un letto della Rianimazione della Poliambulanza di Brescia. Le sue condizioni sono gravissime. Ad aggredirla in casa ieri pomeriggio è stato il figlio, Ruben Andreoli, quarantacinque anni, originario di Desenzano del Garda, durante una lite degenerata. I due pare che quando è esplosa la violenza fossero soli. Andreoli, un operaio incensurato, ha quasi ammazzato a mani nude la mamma e poi non ha nemmeno cercato di scappare. A chiamare i soccorsi sono stati i vicini, allarmati dalle urla disperate provenienti dall’abitazione. La donna è stata condotta in codice rosso alla Poliambulanza di Brescia. L’aggressore, invece, è stato trovato dai carabinieri della compagnia di Desenzano ancora nell’appartamento. È stato accompagnato in caserma, a disposizione del pm Ettore Tisato, che gli contesta il tentato omicidio aggravato. Ancora ignoti i motivi del pestaggio. Nelle prossime ore in occasione dell’interrogatorio di convalida Andreoli comparirà davanti al gip e potrà dare la sua versione dei fatti.

Non è la prima volta. Il 10 settembre 2020 Vincenzo Capano, 26enne di Breno, uccise in casa la madre Francesca Mesiano, 53 anni, affetta da schizofrenia e della quale si occupava da solo. Il giovane è stato assolto in primo grado perché ritenuto dal gup incapace di intendere e di volere. La procura però sostiene il vizio parziale di mente e ha impugnato la sentenza. Il caso tornerà in aula davanti la Corte d’appello il 29 settembre. Nella Bergamasca due episodi simili: a Cavernago, il 4 agosto, il figlio aveva ucciso il padre al termine di un furioso litigio, alla base, una questione di droga. Federico Gaibotti (poi suicida in carcere) non riusciva a liberarsi dalla tossicodipendenza. Quel giorno ha impugnato il coltello per uccidere il padre Umberto. Stessa vicenda, speculare a Cavernago, il 3 settembre a Bottanuco. Qui il padre, 77 anni, Paolo Corna, ha ucciso il figlio di 54, Gianbattista, durante una violenta aggressione colpendolo all’addome con diverse coltellate.