Brescia, 9 gennaio 2025 – Anche la possibilità di ritrovare ordigni bellici tra le incognite delle tempistiche per la bonifica del sito industriale di Caffaro. Ad accendere la preoccupazione sull’effettiva possibilità di ritrovare un residuato della guerra, nel corso della bonifica bellica prevista tra fine aprile e inizio marzo, è un documento del 1942, rinvenuto dal commissario straordinario Mauro Fasano, in cui la Caffaro comunicava alla Prefettura di avere un rifugio antiaereo all’interno del sito, come del resto aveva anche la vicina Breda.

Un nuovo intoppo
A memoria, non ci sarebbero stati bombardamenti: su questo il commissario ha già consultato Anna Seniga, memoria storica ed ex lavoratrice Caffaro. "Ma lì passava la ferrovia", ricorda Fasano. Non si tratta certo dell’unica incognita per una bonifica che lo stesso Fasano ha definito "la più grande operazione che si sta compiendo in Italia", nell’ambito della commissione consigliare convocata per fare il punto della situazione.
Il progetto è pronto, le aziende pure, ma le ruspe non potranno entrare in azione fino a che lo stesso progetto non sarà certificato da una società terza, passaggio necessario visto la complessità dell’operazione. Potrebbe quindi volerci ancora un mese prima che si parta.
La seconda “mission”
Nel frattempo, il Ministero ha incaricato Fasano di una seconda e parallela operazione, il decommissioning che avrebbe dovuto fare Csa (società operante nel sito industriale), ma che è risultata inadempiente.
Fasano è stato incaricato in via sostitutiva e in danno di Csa (oggi una riunione operativa) di avviare questo secondo progetto di bonifica, per il quale sono stati stanziati già 3 milioni di euro dal Ministero; ad eseguirlo sarà lo stesso Rti (capofila Greenthesis) che ha vinto l’appalto integrato per i lavori nel sito industriale. L’obiettivo è di avere il minor numero di operatori possibili, per non complicare il “gioco ad incastri“ con cui già bisogna interfacciarsi: a regime nell’area opereranno solo A2A (emungimento e barriera idraulica in sostituzione di Caffaro Brescia), e Rti.
Le tappe della bonifica
Primi passi della bonifica vera e propria saranno la caratterizzazione dei rifiuti e la realizzazione di 140 campi prova per valutare i livelli di contaminazione e testare le cinque modalità con cui si andranno a ripulire i terreni. Il Comune sta incanalando il percorso per utilizzare i 250 milioni di risarcimento di Livanova per le aree private.