Buffalora, spara al fratello durante una lite: condannato a sei anni per tentato omicidio

“Non volevo ucciderlo, volevo spaventarlo” aveva riferito Giovanni Pesce dopo l'arresto

I carabinieri sul luogo della sparatoria

I carabinieri sul luogo della sparatoria

Buffalora (Brescia), 21 marzo 2024 – Sei anni per tentato omicidio con l'esclusione dell'aggravante dei futili motivi. È questa la pena a cui è stato condannato Giovanni Pesce, il 69enne che nello scorso agosto a Buffalora, nel Bresciano, aveva sparato al fratello Francesco, di un anno più giovane, ferendolo al petto in modo grave al termine di una lite.

“Non volevo ucciderlo, volevo spaventarlo” aveva riferito l'uomo dopo l'arresto. Con la sentenza, arrivata al termine del processo celebrato con rito abbreviato, il gup Angela Corvi ha disposto anche un risarcimento di 50mila euro nei confronti della vittima che si è costituita parte civile. Il pm Carlotta Bernardini aveva chiesto la condanna a dieci anni. 

L’aggressione

La violenza è esplosa nel cortile di una cascina tra i campi nella prima periferia est di Brescia, in via San Benedetto 8, nella frazione di Buffalora. Il cortile dell’azienda agricola di Giovanni, che sorge a ridosso delle abitazioni della famiglia Pesce. Erano da poco passate le 15 quando uno dei parenti, sentiti gli spari e le urla, si è accorto del dramma in corso e ha chiamato il 112.

Quando sono arrivati i carabinieri e le ambulanze, Francesco era a terra, con il petto trafitto da un proiettile. I sanitari lo hanno soccorso e condotto in codice rosso in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza. A sparare è stato Giovanni con una pistola regolarmente detenuta.

Le liti e l’eredità contesa

L’estremo gesto al culmine di una lite con quel fratello con cui era in perenne conflitto. Un conflitto che, stando a chi conosce i Pesce, affondava le radici in questioni caratteriali, ma pareva letteralmente divampato per l’eredità contesa lasciata da una vecchia zia privilegiando il più anziano.