Brescia, 1 dicembre 2024 – Che i tifosi del Brescia non amassero particolarmente il patron della squadra locale Massimo Cellino era cosa nota. Semmai fosse servita una conferma, è arrivata ieri mattina, quando gli addetti del Rigamonti hanno aperto lo stadio. Sorpresa: scritte ingiuriose e offensive sono apparse ovunque, all’interno e all’esterno della struttura. Nel mirino, anzitutto, appunto il manager cagliaritano, insultato pesantemente (“Celino m…”, “Cello terù”, “Vattene”) e sbeffeggiato con la scritta 17 (odiata dagli scaramantici, come Cellino, appunto) vergata a più riprese in vernice scura.
Clima incandescente
Gli impiastricciamenti sono stati eseguiti nella notte tra venerdì e sabato, a poche ore dalla partita di campionato di serie B Brescia Bari. Il clima, dunque, tanto per cambiare, si è fatto più incandescente che mai. Gli ultras che hanno danneggiato lo stadio si sono accaniti sulle pareti delle tribune, sulle tribune stesse, arrivando a rovinare anche i box riservati ai tifosi vip, Solo gli spogliatoi, privi di segni di effrazione, sembrano essere stati risparmiati.
Il precedente
Per quanto possibile, le scritte sono state cancellate in fretta e furia: all’esterno dello stadio ripulite e all’interno coperte, appena in tempo per il fischio d’inizio alle 15 del match. La vicenda, intanto, è nella mani della Digos che indaga per risalire agli autori del blitz. Al vaglio ci sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza. La tifoseria bresciana si era già macchiata dei disordini della sera del primo giugno 2023 in occasione della finale di ritorno del play out con il Cosenza, quando decine di scalmanati invasero il campo dopo un fitto lancio di fumogeni.