Brescia-Ungheria, gli aiuti per Kiev viaggiano sui tir

Due tir con 25 tonnellate di aiuti ciascuno per Kiev. Sono partiti ieri da Brescia, dal magazzino di Folzano diventato ormai il principale punto di riferimento per chi vuole destinare aiuti a chi, in questi giorni, è sotto le bombe in Ucraina. Come ci spiega Ludmilla, i tir passeranno dall’Ungheria, poi alla frontiera arriveranno dei mezzi più piccoli che porteranno i beni a Kiev. Il primo ha lasciato Cascina Pontevica attorno alle 16,30, il secondo in serata, caricati dai volontari con i beni di prima necessità, coperte, farmaci, donati dal flusso incessante di persone, ucraini e italiani, che continuano ad arrivare, ad ogni ora. "Siamo tutti molti stanchi, ma siamo forti, non ci arrendiamo", commenta Galia, punto di riferimento del centro logistico bresciano. Incessante anche l’arrivo di profughi dall’Ucraina.

Dopo il primo pullman arrivato a Brescia lunedì sera, un altro con cinquanta persone è arrivato martedì, e nelle prossime ore ne sono attesi altri due, con donne, bambini e anziani che stanno scappando dalla guerra. C’è poi chi si muove in auto, ma è ormai impossibile dire con certezza quanto possono durare i viaggi dall’Ucraina: si hanno notizie di persone partite sabato ed ancora non arrivate a causa delle lunghe attese alla frontiera. La prima accoglienza, per chi arriva, è fatta da parenti o conoscenti, ma ormai la richiesta di ospitalità sta travalicando la disponibilità. "Sto cercando di aiutare una mia amica di Brescia, perché a breve arriveranno 7-8 persone, donne con bambini e cercano alloggio, anche in affitto – ci racconta Maria, moldava residente a Gardone Val Trompia – io mi sto attivando per chiedere, ma non sappiamo a chi rivolgerci. Per qualche giorno possiamo dare ospitalità, ma poi serve una soluzione adeguata". Oggi in Prefettura è convocato l’incontro con la rete dei progetti Sai, da cui potrebbe arrivare qualche risposta. Federica Pacella