
Le immagini delle telecamere che hanno contribuito ad incastrare i due arrestati
Brescia, 25 gennaio 2020 - Prendono di mira l’abitazione di un’anziana, in quel frangente vuota perché la donna era in ospedale, ma si imbattono in un fuoriprogramma: l’ingresso in casa della badante di lei, con cui scatta una colluttazione. Protagonisti, due rapinatori entrati in azione lo scorso 17 giugno. I malviventi erano riusciti a dileguarsi con il bottino, e quasi certamente erano convinti di averla fatta franca, ma la Polizia nei giorni scorsi li ha rintracciati e arrestati. Si tratta di un sessantottenne originario di Palermo e di un cinquantaseienne di Civitavecchia, entrambi pregiudicati per reati contro il patrimonio e da tempo residenti a Brescia, finiti in manette in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare al termine di un’indagine in cui sono risultate determinanti le immagini delle telecamere di videosorveglianza e le descrizioni delle vittime.
La rapina era stata consumata, si diceva, la mattina dello scorso 17 giugno. Nel mirino, l’appartamento di un’anziana accudita da una quarantenne sudamericana, in una traversa di via Milano in città. Quel giorno la signora si era recata in ospedale per una visita e in casa non c’era nessuno (è da appurare quanto i banditi fossero a conoscenza della circostanza). All’improvviso però la nonnina è rincasata per recuperare una sedia a rotelle. Ad accompagnarla in auto, la badante con il marito, un coetaneo connazionale.
L’anziana è rimasta in macchina con l’uomo al volante, mentre la quarantenne è salita nell’abitazione. Una volta all’interno, ha notato che le stanze erano state messe a soqquadro. Nemmeno il tempo di capire che cosa stesse accadendo e si è imbattuta in uno dei due rapinatori che per evitarle di gridare le ha tappato la bocca, l’ha strattonata e l’ha bloccata da dietro. La donna è riuscita a divincolarsi – durante la colluttazione ha rimediato contusioni giudicate guaribili in qualche giorno -, a correre all’esterno per dare l’allarme e avvertire il consorte. Nel frattempo i banditi hanno lasciato in fretta e furia l’abitazione transitando proprio davanti all’auto con a bordo l’anziana e il marito della badante. Per guadagnarsi il via libera, con sé millecinquecento euro in contanti e gioielli, i due hanno cercato di depistare l’uomo farfugliando di essere poliziotti in servizio per un controllo, ma non sono stati creduti. Il sudamericano ha tentato di seguirli a piedi senza esito, rischiando pure da farsi investire dall’utilitaria, una Renault Clio, a bordo della quale poi si sono dileguati.
La manovra però è stata ripresa dalle telecamere. E i poliziotti, dopo avere per mesi passato al setaccio le immagini, sono riusciti a risalire a modello e numero di targa chiudendo il cerchio. A fare il resto, le descrizioni dettagliate dei coniugi sudamericani, che sono pure stati in grado a distanza di mesi di effettuare il riconoscimento. A incastrare definitivamente i banditi, ora in carcere per rapina e lesioni personali, gli indumenti indossati quella mattina durante il colpo, rinvenuti durante la perquisizione domiciliare. "L’epilogo positivo di questa vicenda è frutto di un gr ande lavoro – ha sottolineato il dirigente della Mobile Roberto Di Benedetto, ieri in conferenza stampa con il vice, Fabio Di Lella – Determinante anche la bravura dei coniugi che ci hanno fornito molti dettagli. L’uomo ha tentato di inseguire i banditi rischiando di essere investito. Il consiglio che diamo in questi casi è di fare inseguimenti tenendosi a distanza, non reagire mai e di chiamare sempre il 112".