
di Federica Pacella
Una rete di housing sociale per i titolari di protezione internazionale e umanitaria che non riescono a raggiungere l’autonomia abitativa. È questa la principale novità del programma di accoglienza approvato dal presidente della Provincia, Samuele Alghisi. Il progetto “Brescia Provincia Accogliente 20202021” è stato proposto dal coordinamento progetti Siproimi (ex Sprar), di cui la Provincia è ente capofila e a cui hanno aderito anche i Comuni di Brescia, Botticino, Rezzato e Castenedolo; il costo totale è di 112.500 euro, di cui il 40% coperto dal Broletto. Attualmente, secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno, i migranti accolti nel Bresciano sono 1.247, di cui 953 (al 5 agosto) nelle strutture temporanee di accoglienza (Cas, gestiti dalla Prefettura). Altri 294 sono inseriti nei progetti Siproimi (dato aggiornato al 31 luglio), gestiti dal Viminale. Nel Bresciano sono 13 i progetti Siproimi diffusi in 29 Comuni, con 9 enti attuatori e 420 posti disponibili per l’accoglienza dei titolari di protezione internazionale o casi speciali. "La nuova linea progettuale – chiarisce Alghisi - si pone l’obiettivo di favorire l’accesso all’abitare, in modo da determinare una maggiore stabilità dei percorsi di integrazione sul territorio di cittadini richiedenti o beneficiari di protezione internazionale, umanitaria, casi speciali e motivi di lavoro". Attualmente non si registrano incrementi significativi negli arrivi di richiedenti protezione internazionale. "Quello che preoccupa – spiega Agostino Zanotti, direttore Adl a Zavidovici Onlus, ente gestore di 5 progetti ex Sprar – sono le difficoltà economiche generali, che potrebbero acuirsi in autunno. Anche per i richiedenti e titolari di protezione internazionale si riducono, infatti, le possibilità occupazionali e quindi di autonomia".
Il progetto intende proprio attivare una rete di appartamenti, indicativamente uno per ogni ente attuatore o territorio, per chi non riesce a raggiungere l’autonomia abitativa e ad accedere alla casa con un contratto di locazione. Per fornire un’offerta sistemica alla richiesta abitativa e prevenire quindi situazioni di disagio sociale, sarà necessaria una prima fase di individuazione della rete appartamenti in co-abitazione e dei destinatari di questi ultimi. Essenziale sarà poi la gestione e monitoraggio del progetto. "Inoltre, in continuità con il precedente biennio – conclude Alghisi -, saranno proposti corsi di formazione per il personale degli enti locali e attuatori dei progetti SprarSiproimi, oltre a eventi di sensibilizzazione nei territori e negli istituti scolastici bresciani per gli anni 2020 e 2021".