Bozzoli, sindaci revisori dal giudice: chiarire situazione azienda di Marcheno

Adelio, fratello dello scomparso Mario, in tribunale di PAOLO CITTADINI

La fonderia Bozzoli (Fotolive)

La fonderia Bozzoli (Fotolive)

Brescia, 7 maggio 2016 - Torna in primo piano il futuro della Bozzoli, la fonderia di Marcheno dove lo scorso ottobre è stato visto per l’ultima volta Mario Bozzoli, uno dei titolari. Ieri mattina poco dopo le 11 è arrivato al Palagiustizia di Brescia Adelio Bozzoli, fratello di Mario (e padre di Alex e Giacomo iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario e distruzione di cadavere in concorso con i due operai Alex Maggi e Aboagye Akwasi). Si è recato presso l’ufficio del presidente della Sezione Civile del tribunale di Brescia, Stefano Rosa.

I tre sindaci dell’azienda di Marcheno avrebbero infatti presentato ricorso in volontaria giurisdizione (un particolare procedimento attraverso cui il giudice svolge un’attività di assistenza e di controllo su richiesta delle parti) per avere alcuni chiarimenti e sul futuro dell’azienda, sia che questa riprenda l’attività, o che dichiari fallimento. L’udienza è durata una ventina di minuti poi è stata aggiornata a luglio. Per Bozzoli nessuna voglia di parlare, né della sparizione del fratello, né tantomeno delle pesanti accuse che la Procura di Brescia ha formulato nei confronti dei suoi figli. «Dopo sette mesi non ho più parole», si è limitato a dire all’esterno del palazzo di Giustizia. Sul futuro dell’azienda è ottimista Alberto Ferrarese, uno dei legali che segue Adelio Bozzoli. «L’attività è ripresa – si è limitato a commentare – Speriamo che tutto prosegua per il meglio». Sul futuro dell’azienda di Marcheno è intervenuta ieri anche la Fim Cisl: il sindacato è preoccupato di ciò che potrebbe avvenire e per questo motivo ha chiesto un incontro urgente con la proprietà.