
SOSTEGNO Al momento sono oltre trecento le persone attive nell’associazione. Una cinquantina sta compiendo il corso di formazione per poterne fare parte (Fotolive)
Brescia, 11 ottobre 2015 - Bambini che, appena venuti al mondo, non hanno la fortuna di conoscere il calore di una famiglia: sono i bimbi abbandonati dopo la nascita, perché i genitori non li riconoscono, neonati sospesi tra un parto non desiderato ed un futuro incerto. A loro è rivolto l’affetto dei volontari dell’associazione «I bambini Dharma», nata nel 2011 dall’intuizione di Giovanna Castelli, che, lavorando in ospedale, è venuta in contatto con queste realtà. Al Civile di Brescia parliamo in media di un caso ogni due mesi.
Nel complesso, tra il 2011 e 2014, sono stati 11 i bambini abbandonati alla nascita. «Ci sono anni in cui il trend aumenta – spiega Gaetano Chirico, primario Neonatologia – altri in cui fortunatamente cala. Il 2015 è uno di questi». Perché i genitori scelgono la strada dell’abbandono? «In genere alla base ci sono delle difficoltà, a cui si aggiungono eventuali complicazioni di salute del bambino. E’ una decisione che viene presa quasi sempre prima del parto». In questi casi i bambini vengono dati in affido o in adozione ad una famiglia, ma prima restano per circa un mese in ospedale, o anche di più se ci sono patologie. Per questo lasso di tempo intervengono i volontari Dharma, che, dopo una formazione adeguata, diventano zii e zie amorevoli. L’attività si svolge solo all’interno dell’ospedale. «A turno – spiega Castelli – facciamo compagnia ai bambini, li coccoliamo, li facciamo addormentare tra le braccia, raccontiamo una fiaba». Con i fondi raccolti, l’associazione acquista lo stretto necessario per creare una sistemazione confortevole, «il guscio», dal lettino al corredino. Si cerca così di restituire ai neonati una storia. Dopo l’affidamento o l’adozione, tutte le piccole tracce che segnano l’inizio della nuova vita, dalla bavaglina al diario, vengono raccolte in una valigia, che viene inviata alla nuova famiglia.
L’Associazione si prende cura anche dei minori che arrivano in ospedale a seguito di maltrattamenti e che vengono allontanati dalla famiglia. Ma la collaborazione col Civile probabilmente si amplierà anche ad altri reparti, visto l’alto numero di volontari, in continua crescita al contrario di quanto accade in altre onlus. Sono oltre 300 le persone dell’associazione, più una cinquantina in attesa di entrare a farne parte dopo il corso di formazione. Tantissimi i giovani. Da ieri, hanno anche una sede operativa, la prima dalla nascita di «I bambini Dharma», in via Bollani, negli stabili dell’ex Seminario Vescovile. Per il taglio del nastro, presente anche il vescovo monsignor Luciano Monari e l’assessore ai servizi sociali del Comune Felice Scalvini.
di Federica Pacella