Sono ben 189 i beni confiscati alle mafie, destinati dall’Agenzia nazionale agli enti territoriali nel Bresciano. Il dato è aggiornato all’1 agosto, e tiene conto dell’attività svolta dall’Agenzia nei primi sei mesi dell’anno. A livello provinciale, tra i 48 comuni con almeno un bene destinato, è il comune capoluogo a guidare la classifica, con 24 immobili, di cui 15 trasferiti al patrimonio degli enti territoriali (in genere ai Comuni) e 7 mantenuti al patrimonio dello Stato.
Secondo l’aggiornamento a maggio 2024 sull’uso dei beni, pubblicato sul sito del Comune, dei 6 immobili reimpiegati, l’emergenza abitativa e le gravi marginalità sono le destinazioni più frequenti. Di particolare impatto è l’impiego di un immobile come sede del coordinamento delle famiglie affidatarie, mente si attende la conclusione dei lavori di ristrutturazione di una parte dell’immobile di via Corsica – via Stazione 37-39, concessa alla cooperativa La rete, con bando, per la realizzazione di servizi per persone in stato di grave marginalità e senza fissa dimora, in particolare per l’attivazione di un nuovo help center. Numeri importanti anche per Chiari, che conta ben 20 beni destinati, di cui 10 messi in vendita e 10 trasferiti al Comune. I beni destinati non esauriscono il panorama dei beni confiscati. In seno all’Agenzia, ci sono infatti i beni in gestione, ovvero quelli che, per diverse ragioni (l’iter giudiziario è ancora in corso, esistono criticità che bloccano le procedure), non sono ancora stati trasferiti ad altre Amministrazioni dello Stato o agli Enti locali e, dunque, sono ancora sotto la gestione dell’Agenzia stessa.
Federica Pacella