Battuti 2.500 chilometri di sentieri ma lei era sparita

A partire dall’8 maggio hanno perlustrato il territorio della scomparsa ma senza alcun esito

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Duemilacinquecento chilometri di tracce gps in 91 settori segnate da Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco, carabinieri, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e Protezione Civile. Con e senza cani. Tanti sono i chilometri percorsi durante una settimana di ricerche iniziata l’8 maggio dopo che una delle figlie ha denunciato la scomparsa della mamma Laura Ziliani. Erano circa le 13. Lei e la donna, ha raccontato la figlia ai carabinieri, avrebbero dovuto incontrarsi alle dieci per andare all’isola ecologica. Secondo la ragazza e in seguito secondo la sorella la donna sarebbe uscita di casa per una passeggiata alle 7.05. Le ricerche sono state sospese il 16 maggio per essere riprese il 24 maggio, dopo che il 23 è stata trovata una scarpa da ginnastica ipoteticamente della signora. Era sul greto del torrente Fumeclo, a monte del luogo in cui sono stati trovati i resti della donna. La Ziliani è stata cercata ovunque. È persino stato scandagliato il bacino dell’Edison che si trova a poche decine di metri dal luogo del ritrovamento. I soccorritori sono stati ovunque, anche dove il marito della Ziliani era finito sotto una slavina.