Bambina scomparsa nei boschi, la Procura di Brescia apre un fascicolo / FOTO e VIDEO

Ordinanza del sindaco di Serle per evitare che i civili partecipino alle operazioni di ricerca della piccola

Bambina scomparsa a Serle

Bambina scomparsa a Serle

Serle (Brescia), 21 luglio 2018 - La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo sulla scomparsa della bambina di 12 anni nei boschi di Serle e l'inchiesta è stata affidata al sostituto procuratore Donato Greco. Continuano oramai da 72 ore le ricerche della bambina disabile sparita da giovedì nei boschi di Serle. Dopo i temporali della scorsa notte che hanno complicato le ricerche, ieri mattina il numero di speleologi al lavoro è salito a 40. Un gruppo di specialisti che in queste ore avrebbe dovuto essere nella Bergamasca per un'esercitazione si è spostato su Serle. Da oggi le battute si concentrano nelle grotte che si estendono per oltre 22 chilometri lungo l'area carsica. Il numero dei soccorritori in campo è di 280 unità.

L'ORDINANZA - Le ricerche si concentrano nelle tantissime grotte, oltre 22 chilometri, presenti sul territorio carsico dell'altopiano Cariadeghe dove la ragazzina si trovava durante una gita. "Riceviamo tante telefonate di persone che vogliono unirsi alle ricerche. A tutti diciamo che non c'è bisogno": è il messaggio del sindaco di Serle, Paolo Bonvicini. Escursionisti locali stanno affiancando vigili del fuoco, Protezione civile e Soccorso alpino, ma la presenza di altri civili è stata vietata da un'ordinanza dello stesso sindaco del paese bresciano "per evitare ulteriori problemi e di generare caos".

LA GITA - Il programma prevedeva una gita a Serle. Una quindicina di ragazzini, con sette educatori e cinque volontari. A metà mattina Ia ragazzina, grandi occhi neri, temperamento vivace, ha cominciato a correre e non si è più fermata. L’educatrice che la seguiva una volta l’ha bloccata ma poi le è sfuggita di nuovo. Un testimone a passeggio con un cane ha raccontato ai carabinieri di avere notato la dodicenne sgambettare mezzo chilometro avanti a tutto il gruppo, che tentava affannosamente di reggere il suo passo. La cagnolina che l’uomo aveva con sé deve avere contribuito a spaventare la 12enne, ormai irraggiungibile. Da giovedì l’altopiano si è trasformato nel quartier generale di vigili del fuoco, carabinieri, soccorso alpino, protezione civile. Anche venerdì dall’alba 20 squadre con 150 uomini hanno battuto palmo a palmo, via terra e via cielo, un’area di 20 chilometri quadrati. In azione, speleologi del soccorso alpino, sub dei pompieri, cani molecolari, due elicotteri (dei vigili del fuoco e dell’aereonautica militare).