Atti osceni in prescrizione, prosciolto lo schermidore Cassarà

L'atleta è stato condannato però a pagare le spese legali, mille euro alla parte civile. Il procedimento era arrivato fino in appello bis per un fatto contestato del 2007 B.Ras.

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Brescia, 4 giugno 2015 – Il campione di scherma Andrea Cassarà è stato prosciolto dal reato di atti osceni per sopraggiunta prescrizione, ma condannato al pagamento delle spese legali con la conferma dei mille euro da corrispondere alla parte civile. Così si sono espressi stasera i giudici di Brescia al termine del processo d'appello bis per il 30enne bresciano tesserato per la società Cs carabinieri accusato di essersi abbassato i pantaloni e di avere mostrato le parti intime a una ciclista fermata per strada a Cremona nell'agosto 2007.

Condannato a tre mesi in primo grado e a due in secondo (pena detentiva poi convertita in multa di 2.180 euro) lo sportivo era di nuovo imputato dopo l'annullamento dell'ultima sentenza da parte della Cassazione. Stando alla parte offesa, rappresentata dall'avvocato Michela Saldi di Cremona, Cassarà aveva avvicinato in auto in via dell'Annona una signora in bici, una donna poco più che quarantenne, con la scusa di chiedere informazioni per raggiungere l'autostrada. Aveva accostato, abbassato il finestrino e poi si era denudato. La ciclista pero', notando che la macchina si allontanava in direzione opposta alle indicazioni stradali fornite, riuscì a prendere il numero di targa e sporse denuncia. L'interessato ha sempre contestato questa ricostruzione, spiegando di avere avuto con la sconosciuta un diverbio per una manovra sbagliata. L'avvocato Francesco Sbisà di Milano per il suo assistito aveva chiesto l'assoluzione: «La Cassazione ha confermato che le dichiarazioni della parte civile devono essere accertate in modo rigoroso perché contengono criticità e tracce di incongruenza».