
Pregiudicati armati di kalashnikov erano pronti all’assalto per cercare di svuotare un caveau contenente 83 milioni di euro in contanti.
Sono complessivamente 37 le persone che rischiano il processo per la rapina sfumata l’11 marzo corso alla Mondialpol di Calcinatello. La Polizia era riuscita a fare irruzione in un capannone di Cazzago San Martino dove quattordici pregiudicati armati di tutto punto si stavano preparando all’assalto. Nella chiusura indagini, fra le 37 persone che potrebbero finire a processo ci sono i basisti, ci sono coloro che hanno recuperato l’arsenale a disposizione del commando e coloro che erano incaricati di rubare i mezzi che poi dovevano essere incendiati durante il colpo e poi i criminali che erano già pronti nel capannone. Avevano organizzato nei minimi particolari una rapina programmata con uso di tecniche paramilitari, con ingaggio di numerosissimi soggetti gravitanti nel mondo della criminalità organizzata. Non solo, nell’ordinanza si legge che la banda aveva pianificato “un’eventuale risposta armata e potenzialmente mortale per i terzi che avessero tentato di impedire la conclusione del piano”, con “l’utilizzo di anni da guerra e clandestine”.