Bedizzole, da amico a spietato assassino: l’ha ammazzata per un rifiuto

A processo il giardiniere che violentò e strangolò Francesca Fantoni. Sarà battaglia di perizie

Francesca Fantoni, la vittima

Francesca Fantoni, la vittima

Brescia, 15 dicembre 2020 - Andrà a processo il 3 febbraio Andrea Pavarini, il giardiniere di Bedizzole in cella per l’omicidio pluriaggravato della compaesana Francesca Fantoni , 39enne affetta da un ritardo psichico lo scorso 25 gennaio pestata, violentata, strozzata e lasciata nel parco pubblico del paese. Ieri il gup, Alessandra Sabatucci, lo ha rinviato a giudizio davanti alla prima sezione della Corte d’assise.

L’avvocato di Pavarini, Ennio Buffoli, ha sollevato l’eccezione della mancata esecuzione di una Tac sul suo assistito richiesta la scorsa estate. Per il pm Marzia Aliatis, che contesta l’omicidio pluriaggravato dalla crudeltà, dalle circostanze di tempo e luogo – l’orario serale, la zona appartata così da ostacolare la difesa – e dalla concomitanza con la violenza, l’imputato portò apposta la conoscente al parco per abusarla. Francesca era invalida al 74% per oligofrenia e disturbi emotivi. Il 33enne confessò il delitto ma non il movente sessuale. Stando al perito, Sergio Monchieri, era in sé quando ha ucciso e può stare a giudizio.

"Ha una disabilità intellettiva di tipo lieve con disarmonia maturativa della sfera pulsionale e sessuale, che tuttavia non assume valore di infermità", la conclusione. Ma per il consulente della difesa, Giacomo Filippini, è il contrario, il quadro clinico del giardiniere andrebbe approfondito. Di qui la richiesta dell’avvocato Buffoli di una risonanza magnetica e di un elettroencefalogramma. Esami a cui il giudice delle indagini preliminari aveva già dato il via libera lo scorso agosto, la cui esecuzione tuttavia nel carcere di Pavia - dove l’uomo è detenuto - è stata rimandata per l’emergenza sanitaria. Il giudice ha rigettato l’eccezione e disposto il giudizio.