MARIACHIARA ROSSI
Cronaca

Brescia, lascia la band e diventa uno chef: "Ho sempre seguito le mie passioni"

Laurea in Scienze politiche e un curriculum da chitarrista, Alberto Gipponi si è reinventato in sette anni

Alberto Gipponi

Brescia - Lui , Alberto Gipponi, è sempre stato un sarto del palato, come ora piace definirsi, ma prima di trovare questa consapevolezza, come ogni artista che si rispetti, ha dovuto girovagare in lungo e in largo, provare ad attingere a culture diverse, prima quella accademica laureandosi in scienze politiche sociali, poi quella musicale dilettandosi alla chitarra in un gruppo indie di Brescia, fino a quando la vocazione ha preso il sopravvento. A 35 anni lascia tutto quello per cui si era sacrificato e si dedica alla cucina, studiando dai più grandi chef d’Italia e senza nessun tipo di formazione raggiunge nel giro di un paio di anni una reputazione tale da avviare il primo ristorante, Dina - un omaggio alla nonna e al legame profondo che li legava - che in altrettanto poco tempo, grazie a una serie di riconoscimenti, gli consentirà di entrare di diritto nel gotha dei chef più talentuosi del panorama nazionale.

«E dire che ci avevo messo più di dieci anni per cercare di sfondare nel mondo della musica ma la verità è che non ero abbastanza bravo. Lavorare in cucina è stato naturale e seguendo la passione che mi ha sempre trasportato ho avuto l’opportunità di farmi le ossa in Friuli all’Orsone di Joe Bastianich, lì ero il jolly di turno e mi occupavo di tutto, poi Da Nadia a Castrezzato (Brescia) e all’Osteria Francescana a Modena per un anno, che è un po’ il Real Madrid della ristorazione, non male come curriculum di presentazione per uno che arrivava da tutt’altro ambiente" spiega lo chef classe 1980.

Mosso da un’impellente necessità di comunicare il suo mondo, connubio di culture diverse, cucina, filosofia e arte, il 17 novembre 2017 apre il primo ristorante a Gussago in Franciacorta, luogo di incontri e sperimentazione: "Dina è il piacere vestito a saggezza. Nell’evoluzione estetica dell’esperienza, per usare un paragone, è come la graduale scoperta dell’amore, non tutto può essere compreso nell’immediato" spiega Gipponi, che proprio di recente ha ricevuto il premio per l’Innovazione in cucina da Gambero Rosso per la guida 2023. Genio e sregolatezza ma anche riflessione e profondità, in questa continua voglia di mettersi in discussione a giugno ha presentato “I M PASTA”, menù frutto di cinque anni di studio di diversi tipi di pasta. L’ultimo progetto ideato dallo chef bresciano si chiama Aoristo, dal greco tempo-non definito: "Si tratta di una condivisione di valori e conoscenze con un gruppo di un centinaio di appassionati della materia. Ci mettiamo a tavola e discutiamo di cose fuori dai piatti, dai diritti dei professionisti della ristorazione fino alle mise en place".