FEDERICA PACELLA
Cronaca

Agricoltura in affanno. Primavera troppo piovosa. Perdite del 20% di mais

Scattata dopo Ferragosto la raccolta del trinciato e le stime sono solo iniziali. Da verificare se il caldo di inizio agosto ha fatto insorgere problemi di tossine.

Agricoltura in affanno. Primavera troppo piovosa. Perdite del 20% di mais

Scattata dopo Ferragosto la raccolta del trinciato e le stime sono solo iniziali. Da verificare se il caldo di inizio agosto ha fatto insorgere problemi di tossine.

Le piogge primaverili si portano via un 20% del mais bresciano. Questa la perdita media stimata da Confagricoltura Brescia per la campagna 2024 di quello che è il cereale ‘principe’ dell’agricoltura bresciana. Si tratta, per ora, solo di una stima previsionale iniziale, essendo partita poco dopo Ferragosto solo per quanto riguarda la raccolta del trinciato. Dopo una primavera disastrosa, perché oltremodo piovosa, con le semine che sono avvenute in modo scalare (a differenza degli ultimi anni, in cui si partiva con dieci giorni di trinciato, quindi altri dieci di raccolta del secco e così via), anche la fase di raccolta sarà di conseguenza più lunga e variegata.

Nell’ultima decina di giorni del mese di agosto è stata avviata la trinciatura del mais seminato presto e dei campi dove si è reso necessario procedere in maniera anticipata, perché il prodotto non risulta purtroppo molto bello. Con tutta probabilità, in linea con le previsioni, i dati produttivi saranno piuttosto bassi, attestandosi circa su un meno trenta per cento. "Le nostre stime produttive nel Bresciano - afferma il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli -, nonostante luglio sia stato molto caldo, permettendoci di recuperare un po’ la primavera davvero difficoltosa, parlano di un calo medio del 20%. Si tratta di una stima media, perché nelle aree dove la terra è più leggera, come la fascia di Montichiari, Chiari e Comezzano, il gap produttivo sarà più basso, mentre nella zona con il terreno più tenace e pesante, come nella Bassa, la produzione sarà penalizzata". Non c’è solo un problema di quantità, ma anche di sanità della materia prima.

"È ancora presto per capire se il caldo d’inizio agosto farà insorgere problemi di tossine. Si parla di possibili criticità per i ragnetti rossi e di stress, ma oggi è difficile da dire. Noi agricoltori siamo piuttosto preoccupati, ma per capire la situazione reale è necessario aspettare la raccolta del secco nella prima settimana di settembre". A seguire, una volta concluso il lavoro nei campi più problematici, intorno a fine mese si è passati a trinciare i terreni migliori, dove ci si aspetta che le produzioni si avvicinino maggiormente alle rese del passato, anche se si teme potrebbe mancare circa il 15% di prodotto. Nei giorni successivi si passerà ai pastoni integrali e alla granella, che risulta un po’ più in ritardo. Per i numeri esatti, bisognerà aspettare il bilancio a consuntivo, ma la stagione è stata difficile anche per altre colture, come i pomodori, con peronospora e batteriosi che hanno distrutto i raccolti.