FEDERICA PACELLA
Cronaca

Infermieri e Oss, aumentano le aggressioni agli operatori della sanità: i numeri

Le segnalazioni all’Inail sono la punta dell’iceberg, fra episodi non denunciati e lavoratori senza assicurazione inail

Aumentano i casi di aggressione a personale medico e infermieristico (Archivio)

Aumentano i casi di aggressione a personale medico e infermieristico (Archivio)

Brescia, 1 dicembre 2023 – “Un fenomeno preoccupante e sotto monitoraggio da alcuni anni". Così vengono inquadrate le aggressioni a scapito di operatori nel settore della sanità e assistenza sociale nel focus curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, che evidenzia l’aumento dei casi, dopo il biennio 2020-2021.

La legge n. 113 del 14 agosto 2020 ha introdotto una serie di misure per prevenire e contrastare le aggressioni sui lavoratori della sanità, prevedendo, tra l’altro, l’istituzione al ministero della Salute di un osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, l’inasprimento delle pene per i responsabili di aggressioni, iniziative di informazione e specifici protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi.

Le segnalazioni all’Inail sono la punta dell’iceberg, perché molte non vengono denunciate, soprattutto aggressioni verbali; inoltre, mancano i dati di medici e infermieri liberi professionisti, compresi medici di famiglia e guardie mediche, che non sono assicurati all’Inail. Nel complesso, sono stati 1.600 i casi accertati positivamente in occasione di lavoro e adeguatamente codificati nel 2022. La Lombardia guida la classifica, insieme all’Emilia Romagna, con 250 casi; si tratta prevalentemente di contusioni e distorsioni (alla testa e agli arti superiori soprattutto).

Sul totale regionale, quasi il 18% dei casi indennizzati riguarda il Bresciano, dove si vede un netto aumento rispetto agli anni pre-Covid (44 nel 2022, 28 nel 2019); a Bergamo sono stati 9 i casi nel 2022, 10 nella provincia di Como (erano 6 nel 2021). Tra le professionalità più colpite, i tecnici della salute (infermieri, fisioterapisti) con un terzo degli aggrediti, seguiti dagli operatori socio-sanitari (il 30%) e socioassistenziali (oltre il 16%); i medici incidono per quasi il 3%.

La sicurezza sul posto di lavoro è uno dei temi che sarà portato in piazza, il 5 dicembre, dal personale sanitario. "Dopo l’ennesima manovra economica, che ignora le esigenze dei professionisti della salute, è giunta l’ora di scioperare – dichiarano Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing Up –. Ci vediamo in piazza per esprimere a gran voce tutta la nostra rabbia e delusione".