Sono circa 20mila i posti vacanti in Lombardia per i docenti più 6mila per il personale ausiliario, tecnico ed amministrativo, dopo le operazioni di mobilità di maggio. Una buona parte riguarda il sostegno: secondo l’elaborazione pubblicata dalla Flc Cgil dopo i trasferimenti, solo nelle primarie, sui 6.200 posti vacanti in Lombardia, circa 4.500 sono per il sostegno. A Brescia, ad esempio, ne servono 338, 10 volte i posti comuni per la primaria; a Bergamo 415 rispetto ai 45 posti comuni. Ma lo stesso vale per le scuole secondarie di primo grado dove, su 6.300 posti vacanti, 3.242 sono proprio per il sostegno. Per quanto riguarda i tempi, il Ministero sembra voler anticipare le immissioni in ruolo.
"Secondo le ultime notizie – spiega Luisa Treccani, segretario generale di Csil Brescia e membro della segreteria regionale di Cisl Scuola – le procedure per la scelta di provincia e sede dovrebbero essere chiuse entro luglio e in parallelo il Ministero vuole far esprimere le preferenze per le supplenze annuali. Così si potrebbero chiudere tutte le operazioni prima dell’inizio della scuola". Resta il punto sulla disponibilità di personale. Secondo la Flc Cgil Lombardia, "i canali di reclutamento non sono oggi adeguati a garantire la copertura dei posti, che spesso non arriva neanche al 50% delle disponibilità". Per Treccani, "in Lombardia rischiamo di avere ancora molti posti vacanti nella secondaria, perché le operazioni dell’ordinario hanno già esaurito molte classi di concorso". Una soluzione sarebbe la stabilizzazione dei precari. "Come Cisl Scuola – sottolinea Treccani – abbiamo intrapreso dei ricorsi per chi ha almeno 10 anni di lavoro nella scuola, sulla base di una sentenza della Cassazione che consente di richiedere la ricostruzione di carriera. Questa permetterebbe di garantire ai ragazzi la continuità del diritto allo studio e di ridurre il precariato". F.P.