Brescia: la "voglia" di Corini, il rammarico di Inzaghi

Il tecnico di Bagnolo Mella inizia la sua terza esperienza sulla panchina biancazzurra

Eugenio Corini

Eugenio Corini

Brescia, 25 marzo 2022 - “Nella vita non ho mai avuto paura di prendermi le mie responsabilità. Tutti insieme possiamo andare a cogliere un grande obiettivo”. Sin dalle sue prime parole Eugenio Corini ha mostrato in modo molto chiaro lo spirito con il quale è tornato per la terza volta sulla panchina del Brescia: “Non ho mai considerato finito il mio percorso. Ho il rammarico di non avere potuto finire un qualcosa che ci eravamo conquistati tutti insieme. Con il presidente non ci siamo mai fatti sconti. Io mi prendo la mia giusta parte di responsabilità, tante volte non ci siamo capiti, pensavo che fosse impossibile tornare. Invece c’è stata una chiamata importante che ha permesso di chiarire quello che c’era da chiarire. Ringrazio il ds Marroccu perché ha fatto uno sforzo incredibile, ho capito che c’era una reale volontà anche da parte di Cellino. Ci siamo sentiti dopo la gara con il Pordenone, non prima. Adesso ho questa grande occasione professionale. Siamo attardati, ma vogliamo provare a vedere cosa si può fare per ottenere il massimo”. Sarà proprio questo l’obiettivo che mister Corini cercherà di raggiungere in questa sua terza avventura sulla panchina del Brescia, che potrebbe essere meno “agitata” dell’ultima anche per la presenza di un intermediario particolarmente efficace come il ds Marroccu, che conosce molto bene sia il tecnico di Bagnolo Mella che il presidente delle Rondinelle. Un obiettivo che non potrà certamente raggiungere Filippo Inzaghi, che non è più l’allenatore del Brescia, ma che ha voluto comunque dare un ultimo saluto via social alla sua ormai ex squadra: “Sono arrivato carico di voglia di fare per costruire qualcosa di bello in due anni di progetto. Mi è stato chiesto il consolidamento della squadra in serie B con il sogno dei play off, dal quale era nato l’impegno della società a non esonerarmi qualora la squadra fosse rimasta tra le prime otto. Tra me e la città è stato subito amore. A Brescia è nato mio figlio e qui rimarremo ancora per un po’ insieme all’enorme rammarico per questo esonero comunicato con una fredda e-mail e senza nemmeno una telefonata. Lascio un pezzo di me dentro ognuno dei miei giocatori, mi sarebbe piaciuto arrivare fino in fondo a questo anno incredibile. Questa avventura finisce così, senza rammarico. Lascio il testimone a chi verrà dopo di me augurandogli ogni vittoria per questa città che merita tanto”. Luca Marinoni