Bollettino Coronavirus in Lombardia: i dati Covid del 24 novembre

In regione 4.886 positivi su 31.033 tamponi, scende rapporto casi-test (15,7%). Altri 186 morti. Per il secondo giorno in calo le terapie intensive, +29 per gli altri ricoveri

Incremento dei nuovi positivi in Italia (Ministero della Salute)

Incremento dei nuovi positivi in Italia (Ministero della Salute)

Milano, 24 novembre 2020 - Mancano pochi giorni al 27 novembre, la data in cui, stando alle regole del Dpcm, la Lombardia potrà passare dalla zona rossa a quella arancione. La regione più colpita dall'emergenza Covid-19 in Italia si avvicina a questa giornata-chiave con gli occhi puntati sui dati. Oggi in Italia si sono registrati 23.232 casi, con 189mila tamponi. In forte aumento i decessi: sono 853 i morti in 24 ore, mentre ieri erano 630. Un dato drammatico, il più alto di questa nuova fase della pandemia. Per quanto concerne la Lombardia oggi i nuovi contagi sono stati 4.886 (di cui 240 ‘debolmente positivi’ 54 a seguito di test sierologico) con 31.033 tamponi processati. Ieri i positivi erano 5.289 su 32.862 test molecolari. Scende nuovamente il rapporto casi-positivi: oggi al 15,7% contro il 16 di lunedì. Un dato ancora sopra dalla media nazionale (oggi 12,3%) ma lontano da quello registrato in Lombardia solo sette giorni fa (22%). In aumento anche a livelo regionale i decessi: oggi le vittime Covid sono state 186, contro le 140 del giorno precedente. Da inizio pandemia i morti in Lombardia hanno raggiunto quota 20.850. Per il secondo giorno di fila le terapie intensive hanno fatto registrare il segno meno: in calo di 13 unità, per 932 posti occupati. In aumento invece gli altri ricoveri, seppure in maniera lieve: +29 in 24 ore, 8.360 nel complesso (ieri erano in calo di 60). Nuovo forte incremento di guariti/dimessi, oggi +5.858 (in totale 212.175, di cui 6.924 dimessi e 205.251 guariti).  La speranza è che dopo la fase del "plateau" (la stabilizzazione della curva) la regione arrivi all'attesa fase di netta discesa. E' questo infatti l'obiettivo da centrare per consentire agli ospedali lombardi di riprendere fiato, dopo il picco di accessi delle scorse settimane. Per il primario del Sacco Massimo Galli: "Si sta iniziando a percepire un'inversione di tendenza. Per la sensazione che ho, che non è di pelle ma di dati, i nostri ospedali - ha aggiunto - sono meno soffocati di qualche giorno fa"

Il coronavirus nelle province lombarde (dati dashboard Regione Lombardia)
Il coronavirus nelle province lombarde (dati dashboard Regione Lombardia)

Bollettino Covid Italia 24 novembre / Pdf

La regione con più casi quotidiani rimane la Lombardia, sebbene in lento ma costante calo con un +4.886 e 31.033 tamponi processati (ieri +5.289), seguita da Lazio (2.509 con 27.951 tamponi), Emilia Romagna (2.501 con 19.602 tamponi), Veneto (2.194 con 15.202 tamponi) e Piemonte (2.070 con 14.536 tamponi). Il totale dei contagi sale così a 1.455.022. In Italia si conferma il trend in frenata delle terapie intensive, +6 (ieri +9), uno degli incrementi più bassi da due mesi, per un totale di 3.816. Scendono sensibilmente i ricoveri ordinari, -120 (ieri +418), per un totale di 34.577. I pazienti in isolamento domiciliare, infine, sono 759.993, 1.651 in più rispetto a ieri. Gli attualmente i positivi in Italia sono 798.386, dei quali 759.993 in isolamento domiciliare.

Bollettino Covid Lombardia 24 novembre 

E' sempre la macroarea compresa tra Milano, Monza e Brianza, Como e Varese ad essere più duramente colpita dalla seconda ondata pandemica, anche se i numeri sono in calo. Prima per nuovi casi la Città Metropolitana con 1.442 casi giornalieri, di cui 633 a Milano città. A stretto giro Varese, sopra la soglia dei mille casi in 24 ore (+1.011). Quasi dimezzati in un giorno i numeri a Monza e Brianza (496) e Como (428). Al quinto posto Mantova con un incremento di 379, seguita da Pavia (239) e Brescia (226). In provincia di Bergamo +128, a Lecco +115. Aumenti a due cifre a Cremona (90), Lodi (78) e Sondrio (67). "I dati di Varese, Milano e Monza, che in questa nuova ondata sono stati i territori che hanno avuto un attacco più violento da parte del virus, sono in miglioramento costante" ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, sottolineando che "l'Rt di queste province è addirittura migliore rispetto ad altre che non hanno avuto questo attacco". 

Coronavirus, i dati del 24 novembre in Lombardia

Locatelli: "Diversi indicatori vanno nella direzione sperata"

Il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, commentando la situazione epidemiologica di Covid-19 in Italia ha sottolineato: "Parto subito dal dato che più ci ferisce: una settimana fa avevamo avuto 731 decessi, oggi ne registriamo purtroppo 853, cioè 122 in più e questo è un numero che non avremmo mai voluto né vedere né commentare. A fronte di questo dato, che deve richiamarci all'importanza di andare avanti nella strategia intrapresa, ci sono degli indicatori che invece confermano quello che avevamo definito come iniziale, ma chiara riduzione della trasmissibilità. Indubitabilmente questi indicatori vanno nella direzione sperata". L'esperto ha elencato gli indicatori che stanno avendo un'evoluzione incoraggiante: "Il rapporto dei tamponi positivi rispetto agli effettuati oggi è del 12,31%, a fronte del 15,44% di una settimana fa; il numero degli accessi nelle terapie intensive è di 6 a fronte di 120 di una settimana fa, il numero di ricoveri nelle aree mediche è di 120 contro i 538" di una settimana fa. Questo, ha aggiunto Locatelli, "serve per trarre ulteriore motivazione e incentivazione a perseguire tutta la strategia che è stata messa a punto". Resta invece "assai doloroso commentare il dato dei decessi, dato che "tenderà a ridursi più tardivamente" rispetto a quelli che fotografano la trasmissione "e purtroppo ci testimonia di come continueremo ancora per qualche giorno a pagare un prezzo collegato al periodo in cui Sars-Cov-2 circolava in maniera assai più massiva nel Paese". 

Zone d'Italia: i colori delle regioni oggi

Il ministero della Salute ha emanato una serie di ordinanze che hanno inserito le regioni un'area di rischio. La classifica è stata elaborata incrociando 21 indicatori (dal numero di contagi ai posti letto in terapia intensiva liberi, passando per l'ormai celebre indice Rt).

Ecco come si presenta a oggi la divisione delle regioni italiane per fasce di rischio: 

Gialla (rischio moderato): Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto. Arancione (rischio sostenuto): Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria. Rossa (rischio alto): Abruzzo, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d'Aosta.

Ecco cosa potrebbe cambiare dal 27 novembre

Se Lombardia e Piemonte (un totale di 15 milioni di abitanti) vedono avvicinarsi un allentamento delle misure, un percorso inverso potrebbe attendere Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Basilicata. Queste regioni potrebbero infatti finire anche prima di venerdì 27 novembre in zona rossa. Una promozione in zona gialla potrebbe invece arrivare per Emilia-Romagna e Marche. 

Incremento dei nuovi positivi in Italia (Ministero della Salute)
Incremento dei nuovi positivi in Italia (Ministero della Salute)

Dpcm di Natale: Governo al lavoro

Nel frattempo il governo è al lavoro sul Natale 2020. Per le feste è probabile che si vada infatti verso due Dpcm – o verso un Dpcm a due stadi – il primo valido dal 3 al 23  dicembre il secondo dal 23 dicembre al 6-15 gennaio. Uno dei nodi chiave resta quello dello spostamento tra regioni a Natale. "Ci stiamo lavorando, ma se continuiamo così a fine mese non avremo più zone rosse", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Spero che venerdì - ha proseguito - l'Rt, l'indice che misura la velocità del contagio, si avvicini all'uno. Significherebbe che siamo riusciti a congelare" il contagio. Tuttavia, ha aggiunto il premier, "il periodo natalizio richiede misure ad hoc. Si rischia altrimenti di ripetere il ferragosto e non ce lo possiamo permettere: consentire tutte le occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non è possibile". Proprio le imminenti feste sono al centro della riflessione di Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute: "Non poterei negare in alcun modo la mia preoccupazione", in relazione ai possibili viaggi fra regioni per Natale. "Posso dire che certamente spostamenti illimitati, a distanza o meno, e aggregazioni di persone che dopo si spostano da un luogo all'altro, rappresentano un rischio per la diffusione delle infezione" da coronavirus Sars-CoV-2. "Vedremo poi quali misure verranno prese, quali saranno le decisioni che sicuramente saranno delle decisioni ponderate" ha concluso. Ed è polemica sullo stop a piste e impianti da sci: "Non possiamo permetterci vacanze indiscriminate sulla neve a Natale" ha detto il premier Conte. Un macigno sulla Lombardia: "Forse a Roma non hanno ancora capito che gran parte del Paese non vive di stipendio garantito. Mentre a Natale si scierà in Svizzera, in Austria e in Francia secondo il Governo da questa parte delle Alpi dovrà essere tutto chiuso": 

Sala: ecco 5 mosse per riformare la sanità della Lombardia

Oggi il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un video sul suo profilo Facebook ha chiesto di riformare la sanità lombarda. Il primo cittadino assieme al Pd lombardo ha elaborato un piano in cinque punti, che vanno da un diverso rapporto con il settore privato, all'investimento sui consultori, a più poteri ai sindaci, senza timenticare l'istituzione di un'agenzia per il governo della Sanità su modello di quelle realizzate in Veneto e Lazio per "dare stabilità al governo della sanità e ruolo ai tecnici". "Da cittadino lombardo - ha detto - mi fiderei più di un ente che bada sulla competenza e la continuità del servizio il suo lavoro piuttosto che di un assessorato che a volte come succede nella politica magari è governato da assessori che non hanno una competenza specifica". "Spero che ci sia contraddittorio - ha detto - perché ritengo sia il momento di discutere. Spero che la politica non ricaschi nel giochino di rispondere provocandosi. Credo sia il momento di studiare e fare qualcosa"

La corsa al vaccino anti-Covid

Prosegue intanto la corsa al vaccino anti-Covid. La Germania ha annunciato una campagna di vaccinazioni già a metà dicembre mentre la Gran Bretagna con Astrazeneca è molto avanti. Ma la terza via, quella Italiana va avanti e risulta anche promettente. "Sono molto interessanti i risultati del candidato vaccino italiano contro Covid-19 sviluppato da ReiThera: giustificano la comunicazione di oggi e oltretutto il progetto utilizza una tecnologia consolidata, che dovrebbe dare buoni risultati in futuro, via via che la sperimentazione va avanti" ha detto il virologo dell'Università degli studi di Milano Fabrizio Pregliasco, commentando l'aggiornamento sullo studio clinico di Fase 1 del candidato vaccino 'made in Italy' sperimentato dall'azienda di Castel Romano insieme a Spallanzani e ospedale di Verona. 

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