Bergamo – Dolore e sgomento per la morte del 19enne Zaccaria Belatik, investito e ucciso da un autobus di linea questa mattina in piazzale Marconi a Bergamo, crocevia delle stazioni delle autolinee, ferroviaria e del tram. Zaccaria Belatik, figlio primogenito (aveva una sorella e un fratello più piccoli), dopo essersi diplomato in un istituto tecnico aveva trovato lavoro da un paio di mesi come operaio in un’azienda di Brembate che produce additivi per materie plastiche.
Di recente aveva anche ottenuto l’abilitazione per guidare il muletto in azienda. "Sabato aveva finito il turno di lavoro alle 3 del pomeriggio”, ricorda il padre, che lo descrive come un ragazzo sportivo: “Frequentava una palestra a Madone”. La famiglia di Zaccaria Belatik, nato e cresciuto a Grignano, è originaria di Casablanca, in Marocco. È lì che il giovane verrà sepolto: “Organizzeremo un momento di preghiera a Zingonia o a Curno – spiega il papà –, dopo lo riporteremo in Marocco”.
L’Atb, contribuendo per quanto di sua competenza a chiarire la dinamica dello scontro, ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia di Zaccaria Belatik e la propria vicinanza all’autista coinvolto nell’incidente.