Atalanta, dov'è finito Barrow? Piaceva alla Juve ma il baby fenomeno si è perso

Dai gol decisivi alla crisi, anche Gasperini si interroga

Mousa Barrow (LaPresse)

Mousa Barrow (LaPresse)

Bergamo, 10 aprile 2019 - La nota stonata nell’orchestra sinfonica dell’Atalanta, in questa stagione felice, è Musa Barrow. Il ventenne gioiello del Gambia (è del novembre 1998) si è perso strada facendo. Senza un apparente perché. Un anno fa, ad aprile, Gasperini lo lanciava, a soli 19 anni, venendo ricambiato dal ragazzo con tre gol decisivi (contro Benevento, Torino e Lazio) nella corsa europea, tante buone giocate e un atteggiamento positivo. Elogi unanimi, sette che fioccavano in pagella e osservatori di club di Champions a visionare dal vivo il campioncino venuto dal Gambia.

In estate anche la Juventus si era fatta viva, sondando il terreno, con un’offerta iniziale di dieci milioni, ma la dirigenza atalantina era stata ferma nel ribadire che il baby fenomeno restava a Zingonia. Per crescere ed esplodere definitivamente. Tanto che, per spianargli la strada, la Dea aveva scelto di cedere sia Petagna che Cornelius per affidargli il ruolo di vice Zapata. Scommessa che sembrava vincente: ad agosto subito quattro gol nei preliminari di Europa League, che avevano fatto impennare le sue quotazioni di mercato. Poi il black out cominciato a Copenaghen.

Da allora Barrow, pur restando titolare a settembre e ottobre, quando Zapata faticava ad ingranare, non ne ha più imbroccata una: 18 presenze, quasi tutte da cinque in pagella, zero gol, errori sotto porta, sbagli nei movimenti e un approccio peggiorato con il passare dei mesi, fino alle pessime prove offerte nelle ultime due passerelle con Bologna e Inter, mezz’ora con i rossoblu e venti minuti a San Siro. Senza quasi toccare palla, muovendosi poco e male. Un calo preoccupante, che ha oscurato la stellina nascente del Gambia, ridimensionandolo anche in ottica di mercato. Il futuro di Josip Ilicic sarà invece sicuramente ancora all’Atalanta. È stato lo stesso fantasista a lanciare un messaggio eloquente anche perché lo sloveno spera di giocare nel nuovo stadio della società bergamasca. Ilicic: «Non vedo l’ora di giocare nel nuovo stadio. Questa è una società che lavora bene, che sta crescendo e merita uno stadio da grande. Il presidente ci tiene molto, alla festa di chiusura dell’anno scorso ci ha mostrato il progetto: sarà bellissimo».