FABRIZIO CARCANO
Atalanta

Atalanta: se va via Gasp idee Thiago Motta e Tudor. Ma si fa strada la pista Tedesco

Il tecnico che ha portato la Dea a vincere l’Europa League e a consolidarsi come squadra da Champions è sempre più vicino alla Roma. Oltre a due allenatori con trascorsi juventini, avanza l’ipotesi dell’ex ct del Belgio

Thiago Motta, Domenico Tedesco e Igor Tudor: l'Atalanta ha iniziato il casting per la panchina

Thiago Motta, Domenico Tedesco e Igor Tudor: l'Atalanta ha iniziato il casting per la panchina

Bergamo, 28 maggio 2025 – All’indomani della fumata grigia, per non dire scura, con Gasperini, la dirigenza dell’Atalanta, preparata da diverse settimane a ogni possibile scenario, compresa la separazione a giugno con il tecnico torinese, inizia a sondare strade alternative. Entro venerdì la posizione di Gasperini sarà definita: o rinnoverà fino al 2027 o le strade si separeranno, con l’allenatore di Grugliasco dato già vicinissimo alla Roma dove firmerebbe un triennale.

Diversi i nomi accostati in queste ore alla panchina atalantina. Su tutti Thiago Motta, già monitorato negli anni in cui faceva bene con Spezia e Bologna: darebbe continuità tecnica al gioco gasperiniano con la difesa a tre, è giovane e già esperto del nostro campionato e sicuramente più “temprato” dopo il flop alla Juventus. A Bergamo il 43enne brasiliano naturalizzato italiano potrebbe trovare rilancio.

L’alternativa, per mantenere una filosofia di gioco alla Gasp, sarebbe Igor Tudor, che ha già lavorato a Verona quattro anni fa con il ds Tony D’Amico e in Italia ha guidato anche Udinese e Lazio: il 47enne croato, però, si libererà solo a metà luglio dagli impegni al Mondiale per Club con la Juventus e di fatto sarebbe pronto solo alla vigilia del ritiro.

Altro nome caldo resta quello di Maurizio Sarri, che ha sempre speso elogi per il progetto societario atalantino, che però ha un gioco basato sulla difesa a 4, che costringerebbe a rivedere fortemente l’organico, al netto che la difesa nerazzurra, dopo l’uscita di Toloi, il grave infortunio di Kolasinac, il probabile mancato riscatto di Posch e quello ancora da decidere di Kossounou, andrà comunque rifondata, considerando anche i 32 anni di Djimsiti e le incognite legate al rientro di Scalvini dopo un anno fermo.

Tra i nomi accostati alla Dea anche Roberto Mancini, che non allena un club dal 2017 e ha un ingaggio pesantissimo, il solito Palladino, altro allievo gasperiniano che potrebbe restare a Firenze, e gli esperti Allegri e Pioli cercati anche da altri club come Milan e Juventus.

Ma da ieri sera a Bergamo sta circolando con insistenza il nome dell’outsider Domenico Tedesco, tedesco di nome e nazionalità, con chiare origini italiane, tecnico con esperienza internazionale che ha lavorato in Russia allo Spartak Mosca e nell’ultimo anno e mezzo ha guidato la nazionale del Belgio, da cui è stato esonerato.

L’Atalanta lo ha incrociato nel marzo del 2022 quando guidava l’emergente Lipsia che eliminò a sorpresa la Dea nei quarti di finale di Europa League. Attenzione al 39enne tecnico nato a Rossano, in Calabria, ma cresciuto dai 13 anni in poi in Germania dove ha conseguito una laurea in Ingegneria e ha lavorato prima di spiccare il volo dal 2018 sulla panchina dello Stoccarda e poi appunto a Lipsia.

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