
Yara Gambirasio e Massimo Bossetti
Bergamo, 30 marzo 2016 - Dopo la breve pausa di Pasqua, si torna in Tribunale a Bergamo con il processo a carico di Massimo Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio. Terminata la lista testi di accusa e parte civile, prosegue la carrellata di testimoni a difesa. Oggi dovrebbero presentarsi una quindicina di persone.
"PORNOGRAFIA, NON PEDOPORNOGRAFIA" - In aula Giovanni Bassetti, consulente informatico della difesa che ha esaminato il lavoro dei consulenti informatici della Procura sui due pc (un fisso e un portatile) di Massimo Bossetti. Il dottor Bassetti nella sua indagine ha rilevato quante volte compare la parola "ragazzine" e ha raggruppato la parola in cinque "evidenze". Secondo Bassetti da questi elementi non emergerebbe materiale illecito e non vi sarebbe stata alcuna ricerca su internet vicina a contenuti pedopornografici. Il quadro che emergerebbe dall'uso del pc da parte del muratore di Mapello è quello di un utente medio, che sa usare internet e google. Secondo l'esperto infatti, nei due computer sequestrati in casa del muratore "non c'è nessuna evidenza di ricerche che denotino un interesse particolare" nei confronti di ragazzine. I siti consultati dai due pc, inoltre, sono di argomento pornografico ma non pedopornografico e aderiscono tutti alla campagna contro la pedopornografia. Giovanni Bassetti lo ha spiegato davanti alla corte d'assise di Bergamo, di fronte alla quale è in corso il dibattimento, ma, rispondendo alla domande del pm, ha detto che effettivamente quella del 29 maggio 2014, riguardanti ragazze e a sfondo sessuale è stata effettivamente una ricerca anche se non è possibile attribuirla al muratore.
"QUEL GIORNO NULLA DI STRANO" - Nel processo a carico di Massimo Bossetti è stata sentita oggi in aula una serie di testimoni, citati dalla difesa, che alla fine del 2010, quando la ragazza scomparve, frequentavano il centro sportivo da cui la ragazza sparì. Molti hanno detto di non aver mai conosciuto la tredicenne, tutti di non avere mai visto Massimo Bossetti prima del fermo, il 16 giugno 2014. Tutt i testimoni, in gran parte genitori di ragazzi che frequentavano il centro sportivo, hanno spiegato che, pur avendo fatto mente locale dopo aver appreso la notizia della scomparsa, non ricordavano nulla di strano in quel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010. Presente in aula anche il responsabile di un'azienda del Torinese che produce tessuti (e ha parlato dei tessuti utilizzati per i furgoni Iveco) e un ex compagno di catechismo di Yara.
TESTIMONI - Nei giorni scorsi, la difesa del muratore di Mapello ha presentato una nuova lista testimoni: da 711 a 160 nomi circa, che i legali del muratore di Mapello ritengono però "irrinunciabili". Ci sono frequentatori del centro sportivo di Brembate Sopra, che la sera in cui è scomparsa Yara sera si trovavano lì e ci sono residenti di Brembate Sopra che gravitavano nell’isolato palestra. I legali intendono citare nelle prossime udienze anche una ragazza che aveva denunciato di essere stata seguita da un autocarro a Brembate Sopra nei giorni precedenti alla scomparsa di Yara, una fisioterapista che disse di essere stata importunata quello stesso 26 novembre 2010, ma anche alcuni ragazzi che frequentavano un punto d’incontro chiamato 'Gazebo' vicino al centro sportivo.
IL PM SUI TESTI - Il pm Letizia Ruggeri si è opposta alla ammissione di alcuni testimoni che, a suo avviso, dovrebbero testimoniare su "circostanze che sono del tutto indifferenti" al capo di imputazione. Tra questi alcuni testimoni che dovrebbero riferire sulle conoscenze e sui rapporti famigliari del muratore di Mapello. Il pm si è anche opposto all'ammissione dei famigliari di una delle insegnanti di ginnastica ritmica di Yara della quale una traccia di Dna fu trovata sul giubbotto della ragazza uccisa. Sulla figura dell'insegnante furono svolte delle indagini che esclusero che avesse avuto un ruolo nella vicenda. Gli avvocati di parte civile della famiglia Gambirasio si sono associati alle richieste del pm e uno di loro ha definito quella della difesa di Bossetti una "istruttoria esplorativa". I giudici decideranno sull'ammissione dei testi probabilmente nell'udienza di venerdì prossimo.
ha collaborato Gabriele Moroni