
Yara Gambirasio e Massimo Bossetti
Brescia, 3 febbraio 2016 - «Comunque finisca questo processo, se il mistero (quello dell’assenza di Dna mitocondriale dell’imputato sulla traccia dove fu isolato il suo Dna nucleare) non sarà chiarito avremo una sentenza con un buco nero… Il più sincero è stato il colonnello Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma, quando in aula ha ammesso: «Non so spiegarmelo. Non mi era mai capitato». Gli altri avanzano solo ipotesi. Ma non hanno saputo dare una spiegazione scientifica. Non basta dire: è una anomalia. Perché in laboratorio le anomalie vanno contro le regole e le conoscenze. Vanno contro la scienza. E se per l’Accusa il Dna è la prova regina io dico che la prova regina manca»: il genetista Marzio Capra , consulente della difesa di Massimo Bossetti, affida al settimanale “Oggi” le sue valutazioni. Per oltre un mese ha analizzato i dati grezzi, cioè la radiografia del lavoro fatto dal Ris per arrivare al Dna di Bossetti: «Io ho cercato i punti fermi, dimostrabili. E sono arrivato a una conclusione: c’è stato un errore… Mi rifiuto di pensare a una manipolazione. L’unica alternativa è l’errore umano». Stamane in aula si riprende la battaglia.