MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Il bando dei vigili urbani che vieta tatuaggi e piercing: “Alterano la nostra uniforme”. Ma è polemica

Il bando della polizia locale di Trescore fa discutere: stop a chi a segni e orecchini visibili. Il comandante: “È un requisito normale. In passato si è presentata gente con disegni in faccia”

Nei confronti del nuovo regolamento hanno protestato i sindacati

Nei confronti del nuovo regolamento hanno protestato i sindacati

Trascore Balneario – Se ne vedono sempre di più sui corpi dei ragazzi, ma anche di quarantenni e cinquantenni. Hanno forme, colori e dimensioni diverse, ma i tatuaggi sono di gran moda ormai da tempo ed è sempre più difficile incontrare qualcuno che non ne sfoggi uno in qualche parte del corpo. Insomma sono un vero fenomeno di costume. A Trescore Balneario, però, fa discutere un bando della polizia locale, segnalato da un aspirante agente, che vieta ai candidati che vogliono entrare a far parte del Corpo di avere tatuaggi.

“Il sistema di reclutamento, come la gestione del personale, è di competenza delle singole municipalità”, spiega un sito specializzato. Ecco spiegata l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Trescore resa nota con il bando che ha suscitato le polemiche. Che testualmente dice: “Non avere piercing e tatuaggi che possano alterare l’assetto formale dell’uniforme (tatuaggi e piercing sulle parti del corpo visibili con l’uniforme estiva)”. Nel regolamento del Corpo si specifica “che non è consentito l’uso di orecchini, piercing, collane, né esibire tatuaggi che possano alterare l’assetto formale dell’uniforme”.

“È un nostro requisito – spiega il comandante della polizia locale di Trescore Antonio Della Corte –. In passato si sono presentate ai concorsi persone con tatuaggi sulle braccia, sul collo e sul viso. Persone magari validissime, ma che non ci sono sembrate adatte da un punto di vista estetico. Se il tatuaggio è piccolo o grande non importa, abbiamo specificato che non deve essere visibile con la divisa estiva”.

Di diverso parere il sindacato della polizia locale. “Non condividiamo il requisito contenuto nel bando – sottolinea Giovanni Novali, segretario provinciale del Cse Flpl (Sulpl), sindacato unitario lavoratori Polizia locale –. Riteniamo abnorme precludere la partecipazione a potenziali validi candidati per la sola presenza di tatuaggi. Requisito inserito genericamente, senza specificare la tipologia, la dimensione o il posizionamento dei tatuaggi. Senza contare l’eventualità per cui l’operatore potrebbe per astratto coprirlo anche in estate. Nella polizia locale ci sono validi professionisti con tatuaggi”.