REDAZIONE BERGAMO

Viado con machete aggredisce rivale: "Ti taglio la testa". Arrestato

"E poi la faccio mangiare al mio gatto". Dalle parole ai fatti, secondo il brasiliano il rivale aveva sconfinato M.A.

Nel 2021 in Italia sono avvenuti 114 femminicidi

Zingonia, 4 aprile 2016 - Prima lo ha minacciato: "Cosa fai qui? Ti ammazzo, qua comando io. Adesso ti taglio la testa e poi la faccio mangiare al mio gatto". Poi, dalle parole è passato ai fatti, e ha aggredito a colpi di machete il rivale che, a suo dire, aveva sconfinato e batteva nel suo territorio. Tragedia sfiorata sabato mattina in via Torino, a Zingonia, dove un viado brasiliano, J.S., 35 anni, si è avventato contro un connazionale di 41 anni, cercando di colpirlo al collo. La vittima si è difesa disperatamente, ma un fendente lo ha preso alla mano sinistra e gli ha quasi staccato un dito. Un'amico del 41enne, che era presente all'aggressione, e ha subito chiamato i carabinieri, che hanno arrestato l'aggressore per tentato omicidio. Al loro arrivo, il viado aveva ancora in mano il machete.

Ieri mattina il 35enne è stato interrogato nella casa circondariale di Bergamo dal gip Marina Cavalleri, che ha convalidato l'arresto e ha disposto nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere. Al giudice il viado ha ammesso di aver aggredito il rivale, perchè questi aveva sconfinato e lavorava nella sua zona. L'episodio riporta all'attenzione delle cronache il territorio di Zingonia, vera e propria banlieu nella Bassa Bergamasca, dove il numero di immigrati clandestini è altissimo e la situazione, nonostante l'impegno delle forze dell'ordine, è fuori controllo. In questo lembo di terra a 20 km da Bergamo convivono degrado e disperazione. Eppure Zingonia ora sembra alzare la testa e voler voltare pagina. Le famigerate torri sono ancora al loro posto, così come le sentinelle dello spaccio che stazionano nei dintorni, ma il progetto di riqualificazione, che prevede l'acquisizione dei sei palazzi Athena e Anna e la loro successiva demolizione, sta per entrare nel vivo. Con l'accordo di programma, infatti, Regione Lombardia aveva finanziato l'operazione con 5 milioni di euro, assegnando all'Aler il compito di acquistare appartamenti e negozi delle torri e trovare soluzioni alternative per gli inquilini. Una volta realizzato l'iter, al posto delle torri potranno essere realizzati due complessi per ospitare spazi commerciali o di servizio.