Via al progetto di co-housing del Comune: caccia ai "vicini solidali"

Bergamo, si cercano due famiglie a cui saranno assegnati due appartamenti per almeno 3 anni, a fronte di un contributo spese

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I requisiti fondamentali sono la capacità di condivisione e la disponibilità di tempo per aiutare famiglie che versano in una situazione di fragilità economica, sociale e culturale. Per la prima volta il Comune di Bergamo sperimenta un progetto di co-housing, ovvero insediamenti abitativi composti da alloggi privati, corredati da spazi comuni destinati all’uso collettivo e alla condivisione tra i coabitanti, esperienze che da anni si sperimentano nei Paesi del Nord e che ora Palazzo Frizzoni porta nel capoluogo orobico. L’amministrazione comunale è quindi è alla ricerca "vicini solidali" che possano fare da guida ai 12 nuclei familiari che entro l’estate andranno a vivere nel padiglione 8 dell’ex Onp, ospedale neuropsichiatrico di via Borgo Palazzo, protagonista, insieme all’ex cascina Serassi, del progetto "Capacityes", finanziato dall’Unione europea con 4,8 milioni di euro. Il Comune cerca due famiglie, con o senza figli (anche coppie di fatto), a cui saranno assegnati due appartamenti per almeno 3 anni (rinnovabili per altri 2), a fronte di un contributo spese.

Chi risponderà all’appello non sarà lasciato solo: la professionalità del Comune e delle cooperative che fanno parte del progetto saranno a disposizione. L’avviso pubblico sarà online sul sito del Comune di Bergamo (www.comune.bergamo.it) a partire dal 2 maggio. Ci saranno 15 giorni di tempo per aderire alla proposta lanciata dall’assessorato alle Politiche sociali guidato da Marcella Messina (foto). "Il progetto - spiega l’assessore Messina - è una possibilità di condivisione con queste famiglie, che hanno già fatto un percorso insieme al Comune di Bergamo e alle cooperative. Chi risponderà alla manifestazione d’interesse sperimenterà una progettualità innovativa, nella direzione della realizzazione del welfare di comunità".

M.A.