REDAZIONE BERGAMO

Variante di Zogno, un altro tassello: si fa la rotonda Sud

Avanzano i lavori per l’attesa infrastruttura. "Speriamo che l’anno prossimo porti quest’opera taglia-traffico"

Si arricchisce di un nuovo capitolo l’infinita storia della Variante di Zogno, 4,3 chilometri di strada con due gallerie che, una volta realizzati, verranno a costare 77 milioni di euro: un’opera, attesa da anni dai bergamaschi, che dovrebbe risolvere i gravi problemi di traffico che soffocano da tempo la Valle Brembana. Ieri mattina, infatti, sono partiti i primi lavori per la realizzazione del rondò Sud, quello all’altezza della Grotta delle Meraviglie. I primi interventi riguarderanno i canali di scarico della centrale idroelettrica, con il traffico spostato su una apposita bretellina e sulla quale scorrerà poi fino ad aprile.

Nei giorni scorsi, invece, sono terminati i lavori di asfaltatura delle due gallerie e del tratto di San Bernardino: mancano ancora all’appello il tratto di Ambria e i due svincoli. In zona si era già iniziato a lavorare alla realizzazione del sottopasso ciclopedonale che consentirà di attraversare la variante nel quartiere del Sogno. Mentre già lo scorso ottobre erano partiti i lavori per la rotatoria a Nord, poco a monte del rondò da cui parte la strada per l’azienda di acque minerali Sanpellegrino e che sarà circa sette metri più alta rispetto al piano della provinciale. Dopo lo stop dei lavori nel periodo del lockdown di primavera, il nuovo cronoprogramma prevede che l’apertura della strada avvenga per la fine dell’estate 2021.

I lavori per la Variante di Zogno, come accennato all’inizio, rappresentano una storia infinita: erano iniziati nel 2011, per poi imbattersi in diversi problemi di tipo economico. Sottolinea soddisfatto Jonathan Lobati, presidente della Comunità Montana Valle Brembana: "Una buona notizia per questo Natale c’è. Speriamo che il 2021 possa regalarci quest’importantissima opera che, una volta realizzata, libererà dalla morsa del traffico e dello smog i comuni della Valle, da troppo tempo assediati da auto e mezzi pesanti".

Michele Andreucci