MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Una marcia per la nuova Casa degli Alpini

ENDINE GAIANO (Bergamo) Cuore, solidarietà e attenzione ai più deboli. Sono le caratteristiche che contraddistinguono da sempre il corpo degli Alpini,...

ENDINE GAIANO (Bergamo) Cuore, solidarietà e attenzione ai più deboli. Sono le caratteristiche che contraddistinguono da sempre il corpo degli Alpini,...

ENDINE GAIANO (Bergamo) Cuore, solidarietà e attenzione ai più deboli. Sono le caratteristiche che contraddistinguono da sempre il corpo degli Alpini,...

ENDINE GAIANO (Bergamo)Cuore, solidarietà e attenzione ai più deboli. Sono le caratteristiche che contraddistinguono da sempre il corpo degli Alpini, spesso in prima linea dove c’è bisogno di aiuto. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle penne nere di Endine Gaiano, in Val Cavallina: una marcia a piedi di 200 chilometri, dai Colli di San Fermo, nella Bergamasca, a Biella, dove il 9, 10 e 11 maggio è in programma l’adunata nazionale 2025 degli Alpini, per raccogliere fondi, lungo il tragitto scandito in sei tappe (si fermeranno nelle sedi Ana dei territori attraversati), per la realizzazione di una nuova Casa degli Alpini a Endine Gaiano da destinare alle persone fragili. A ogni sosta promuoveranno tra le penne nere locali il progetto, raccogliendo via via le donazioni per la sua realizzazione. Costruita nel 1979, la struttura ospita al momento 15 persone con disabilità, il massimo possibile, ed è classificata come Residenza sanitaria per disabili. Il problema è che la sede presenta ormai alcuni limiti, legati alla natura del fabbricato. Eretta sullo scheletro di un’ex caserma dei carabinieri e gestita dall’associazione “La nostra famiglia“, la Casa ha svolto, e continua a svolgere un ruolo di grande importanza nell’area della Val Cavallina.Ma le esigenze socio-sanitarie odierne sono diventate più complesse. Così gli Alpini si sono messi in moto con l’idea di abbattere il secondo edificio che sorge vicino alla sede centrale, che ospita un laboratorio creativo-occupazionale e il Centro diurno per disabili, e di costruire al suo posto, nella stessa area, un nuovo fabbricato unico per la Casa, che non avrà più il Centro diurno ma sarà dotata di altri servizi e in grado di ospitare 25 ospiti fissi. La struttura avrà camere singole e doppie e ci sarà anche un’area per fare riabilitazione motoria e una per la vita comunitaria. Le risorse richieste dall’operazione, però, non sono esigue: si parla di 4 milioni di euro. Al momento 500mila euro sono già sicuri, stanziati dalla Provincia di Bergamo, proprietaria della Casa e del terreno su cui sorge. La ricerca del denaro mancante batte sia le vie istituzionali che quelle della generosità.

Michele Andreucci