REDAZIONE BERGAMO

Un parco didattico molto “dolce” dedicato alle api e al miele

Un parco didattico molto “dolce” dedicato alle api e al miele

Poteva nascere solo a Ronago un parco dedicato alle api al miele, in omaggio alla principale azienda del paese, la Miele Ambrosoli, che proprio quest’anno festeggia il secolo di vita. Ad aiutare il Comune ci ha pensato Make Como, il comitato di Camera di Commercio Como-Lecco nato per la valorizzare e il recupero patrimonio archeologico industriale del territorio. Il comune di Ronago è inserito nella rete dei siti di interesse proprio per settore agroalimentare, l’obiettivo è sviluppare un percorso didattico all’aria aperta dedicato all’ape e al miele. Nel parco sono stati messi a dimora piante e fiori che riforniranno le api di polline, in maniera tale da consentire la produzione di diverse tipologie di miele, a seconda delle stagioni.

In questi giorni è stata montata al centro dell’area verde una grande arnia di vetro e legno per consentire ai visitatori di guardare da vicino, in assoluta sicurezza, il lavoro delle api. Ormai è quasi tutto pronto nel parco dove mancano solo le "inquiline" che saranno messe a dimora con l’arrivo della primavera. Dei pannelli didattici descriveranno l’attività all’interno dell’alveare e sono previste visite guidate che coinvolgeranno anche l’azienda Ambrosoli che si preparare a festeggiare un compleanno dolcissimo: il secolo di vita. Un’eccellenza del Made in Italy che è anche la storia di una grande impresa familiare nata grazie all’intuizione del fondatore Giovanni Battista Ambrosoli (foto) che mise a frutto, come meglio non si sarebbe potuto fare, la sua grande passione per il miele. Nato a Como nel 1882 dopo aver conseguito il diploma di chimico industriale all’Istituto Tecnico di Winterthur (Zurigo) e dopo aver effettuato un’esperienza di lavoro in campo chimico per diversi anni nella Svizzera Tedesca, Giovanni Ambrsoli rientrò in Italia nel 1906. Una storia che merita di essere conosciuta e raccontata, adesso anche grazie al Parco dell’Ape e al museo diffuso.

R.C.