Un altro anno di crisi. Ma il raccolto si è salvato

Il bilancio 2023 dei Consorzi: "Decisiva la gestione dei bacini idroelettrici" .

Un’altra annata segnata dalla crisi idrica in corso dal 2021: si potrebbero sintetizzare così le conclusioni del report sulla stagione Irrigua in Lombardia 2023. Il volume, presentato ieri, ripercorre le cifre e i dati sugli usi dell’acqua in agricoltura, grazie alle elaborazioni condotte dal CeDATeR, il Centro Dati Acqua e Territorio Rurale nato dalla sinergia tra l’Associazione nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue della Lombardia (Anbi) e Regione Lombardia. "Il quadro – commenta Alessandro Rota, presidente Anbi Lombardia – è quello di un’annata irrigua avviata nel segno di una profonda crisi idrica dovuta alla scarsità di precipitazioni. Le piogge copiose di maggio, insieme alla gestione cautelativa e condivisa dei bacini lacustri e idroelettrici montani, hanno consentito tuttavia di chiudere la stagione senza le gravi difficoltà del 2022".

Anche i dati metereologici non hanno aiutato: l’anno idrologico 2022-2023 (1 ottobre – 30 settembre) in Lombardia è stato più caldo dall’inizio delle registrazioni, con un valore di temperatura media nel territorio di pianura pari a 16°C, vale a dire di 0,3 gradi più elevata del precedente record del 2015. Questo si è ripercosso in un maggiore fabbisogno idrico delle colture, compensato dall’apporto delle precipitazioni della tarda primavera e di luglio, spesso però accompagnate da grandine e da vento forte. "Fondamentale anche in questa stagione – ha ricordato Rota – è stato il ruolo del Tavolo regionale per l’utilizzo in agricoltura della risorsa idrica che ha consentito il coordinamento nella gestione dei bacini lacustri e degli invasi idroelettrici montani". Questo ha permesso di contare su riduzioni contenute delle portate derivate, giungendo quindi a un complessivo soddisfacimento dei fabbisogni irrigui delle colture. F.P.